L'oro blu sulla Luna potrebbe dare l'avvio a colonie umane

Le tracce di acqua sotto forma di molecole trovate sulla Luna, andrebbero ricombinate per ottenere l'oro blu. I primi a ipotizzarlo furono gli astronauti della missione Apollo, circa 40 anni fa, ma il contenitore a tenuta stagna dove erano stati messi i campioni di roccia da analizzare non tennero, così le rocce contaminate non permisero di effettuare le analisi. Oggi, grazie agli strumenti di bordo della sonda Cassini, della sonda Chandrayaan-1 e di quella americana Lunar Prospector, è stato possibile fare questa sensazionale scoperta.

Questa scoperta, secondo Enrico Flamini, responsabile osservatorio universo agenzia spaziale italiana, sta a significare che ci potrebbe essere sufficiente acqua sotto forma di ghiaccio condensata nei crateri lunari che potrebbe essere utilizzata per eventuali usi di colonie umane.

Stime precedenti suggeriscono che ci potrebbero essere più di 300 milioni di tonnellate di ghiaccio d'acqua sulla luna.

Intanto già il 9 ottobre, un proiettile lanciato dalla sonda NASA LCROSS, che si trova nell'orbita lunare, colpirà un cratere del polo sud vaporizzando, se c'è, il ghiaccio contenuto.

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Immagine: lunar prospector by lunar.arc.nasa.gov/

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