Grosso impianto di energia del moto ondoso a Victoria, in Australia


La Ocean Power Technologies, società leader nel campo delle energie rinnovabili, ha ricevuto una sovvenzione pari a 66,5 milioni dollari da parte del governo australiano per un progetto destinato ad essere uno dei primi a produrre energia dalle onde su vasta scala.

OPT,
con sede nel New Jersey, quotata in Borsa sia negli Stati Uniti che a Londra, realizzerà un impianto di 19 megawatt, quanto basta per alimentare 10.000 abitazioni, previsto per la seconda parte del 2010.

Ocean Power Technologies utilizza boe galleggianti guidate da un generatore elettrico, il quale produce energia convogliata attraverso un cavo sottomarino per raggiungere terra. Il progetto, al largo della costa di Victoria, è effettuato in collaborazione con Leighton Contractors, un'impresa mineraria australiana.

Il governo sta cercando di generare il 20 per cento di energia elettrica del paese da fonti rinnovabili entro il 2020 e la sovvenzione concessa a Ocean Power è una parte dei finanziamenti destinati al raggiungimento di questo obiettivo, a cui sono destinati 235 milioni dollari per quattro grandi progetti di energia rinnovabile. Ocean Power ritiene, tuttavia, che siano necessari ulteriori finanziamenti per completare l'impianto di energia dal moto ondoso.

In Borsa, OPT ha guadagnato il 30 per cento rispetto al mese scorso, chiudendo con una crescita del 6 per cento a 432,5 pence.


Fonte: www.reuters.com/
immagine: mendocoastcurrent.wordpress.com

Commenti

  1. In genere, come visibile dall’immagine da Voi pubblicata, si può notare l’escursione “di tipo meccanico” utilizzata per la trasformazione del moto ondoso (tramite le aste cromate utilizzate, per esempio, anche in cilindri oleodinamici).
    Questi elementi sono limitati, o in ogni caso sono un fattore limitante, in applicazioni di tipo marino, poiché è logico pensare a sistemi che seguano costantemente l’altezza d’onda.
    In questo caso specifico, è visibile la limitazione poiché se lo stelo cromato, (di cui come visibile, alcuni corti ed altri più lunghi), ha un’altezza di pompaggio di 2 metri, produrrà limitatamente con moto inferiore ai due metri, per raggiungere la sua massima efficienza con moto ondoso da 2 metri.
    Questo, però, in mare non è il massimo della tecnologia, (anche se dovessero ricevere miliardi d’euro in investimenti), poiché le altezze sono molto variabili, e nel caso di cui sopra, se noi consideriamo onde da 4/5/6/7/8/10… metri ed oltre, è più che evidente che il sistema pomperà sempre per due metri e perderà tutta l’energia presente in onde di maggiore altezza.
    L’unico sistema che in questo momento può sfruttare appieno l’energia dal moto ondoso sia in salita che in discesa dell’onda, è il nuovo TRITON del K.I. Energy, società Coreana che istallerà a breve i primi prototipi per la produzione, (presente al “KOREA GREE ENERGY SHOW” di Seoul del 13 – 16 Ottobre 2009), col suo innovativo sistema ad altissima efficienza, quattro volte più performante dell’eolico, auto livellante in presenza di maree, resistente a maremoti e tzunami.
    L’elevata produttività è legata ad un brevetto Italiano applicato ai sistemi meccanici, e che con tutta probabilità consentirà all’azienda Coreana di portare anche in Europa i suoi sistemi, che sembra parteciperanno anche al SALTIRE PRIZE in Scozia, dove produrranno, (in base ai primi rilievi), l’energia dei 100 GWh da produrre in due anni con impianti da 20 MW nell’arco massimo di due anni, (con rese del 30% previste dal Governo Scozzese), in circa un anno.
    Distinti saluti, Piccinini Raoul.

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