La Cina si prepara ad un Artico senza ghiaccio

Nonostante sia un Paese a non avere sbocchi sul Mare Artico, e senza alcun diritto sovrano sulla piattaforma sottomarina continentale, nè un membro del Consigliodegli Stati artici con il diritto di partecipare alle discussioni delle politiche regionali, la Cina, nella sua posizione apparentemente debole, sta cercando un ruolo nel determinare un quadro politico e un fondamento giuridico per le future attività dell'Artico. Difatti, il grande paese asiatico è sempre più attento allo scioglimento dei ghiacci nel mare Artico a causa dei cambiamenti climatici. La prospettiva che esso sia navigabile durante i mesi estivi, portandolo a diventare una delle rotte di navigazione più brevi per spostarsi da un continente all'altro e con accesso alle risorse energetiche non ancora sfruttate, ha spinto il governo cinese a destinare maggiori risorse alla ricerca artica. 

Questo, poichè, essendo l'economia cinese dipendente dal commercio estero, vi sono notevoli implicazioni commerciali, se esistono rotte di navigazione più brevi da percorrere durante i mesi estivi ogni anno. Quasi  metà del prodotto interno lordo della Cina (PIL) dipende dalla navigazione. Il viaggio da Shanghai a Amburgo attraverso il Passaggio a Nord-Est - che corre lungo la costa settentrionale della Russia dallo Stretto di Bering a est di Novaja Zemlja in Occidente - è più breve di 6.400 chilometri della rotta tradizionale attraverso lo Stretto di Malacca, la striscia di mare tra la Malaysia e Sumatra, e il Canale di Suez in Egitto.

Inoltre, secondo un nuovo rapporto, che sarà pubblicato da Martinus Nijhoff  entro la fine di quest'anno a causa della pirateria, il costo di assicurazione per le navi in viaggio attraverso lo stretto di Malacca, il Golfo di Aden nel Mar Arabico verso il Canale di Suez, è aumentato più di dieci volte tra il settembre 2008 e il marzo 2009, .

La zona artica sta subendo una straordinaria trasformazione a seguito del tasso senza precedenti in cui il ghiaccio sta diminuendo. Un recente rapporto stima che l'estensione annuale media del ghiaccio dell' Oceano Artico si è ridotta del 2,7% per decennio, con un calo del 7,4% ogni dieci anni durante i mesi estivi dal 1979. Le stime su quando l'Oceano Artico potrebbe essere sempre libero dai ghiacci durante la stagione estiva variano notevolmente, 2013-2060. 

Lo scioglimento del ghiaccio artico pone sfide economiche, militari e ambientali al governo della regione. Nel 2008 i cinque Stati litoranei, Canada, Danimarca, Norvegia, Russia e Stati Uniti, si sono impegnati di rispettare il quadro giuridico esistente dell'Artico. Nonostante tali assicurazioni, l'evolversi della situazione nella regione, potrebbe portare a nuovi conflitti geopolitici, coinvolgendo anche stati non litorali, soprattutto per quanto riguarda le questioni relative al libero passaggio delle risorse e dei diritti di estrazione. Di conseguenza, i politici, non solo cinesi ma in tutta l'Asia, Europa e Nord America, stanno rivolgendo la loro attenzione alla regione, al fine di valutare questa trasformazione e le sue implicazioni economiche, territoriali e geopolitiche.

Sino ad oggi la Cina ha adottato un attendismo e sta seguendo gli sviluppi sull'Artico, cosciente che la sua attività  potrebbe mettere in allarme altri paesi, viste le sue dimensioni e lo status di potenza crescente a livello mondiale, tant'è che funzionari e ricercatori cinesi sono molti cauti nel formulare il loro parere sugli interessi del paese, nella regione artica.

La Cina è una delle più forti capacità di ricerca polare del mondo. Dal 1984, il paese ha organizzato 26 spedizioni e fissato tre stazioni di ricerca in Antartide. L'Artico è diventata un obiettivo dal 1995, quando un gruppo di scienziati cinesi e giornalisti in viaggio al Polo Nord a piedi, hanno condotto una ricerca sulla copertura del ghiaccio, sul clima e l'ambiente dell'Oceano Artico. La prima spedizione cinese di ricerca artica via mare ha avuto luogo nel 1999 e, da allora, ha effettuato altre due spedizioni, nel 2003 e nel 2008, con una quarta previsto per la prossima estate. 

La prima stazione di ricerca artica, Huanghe (Yellow River), è stata fondata a Ny-Ålesund, in Svalbard, in Norvegia nel luglio del 2004. Dal 1994, la Cina ha condotto l'esplorazione polare a bordo della nave di ricerca Xue Long (Drago della neve), che è stato acquistato dall'Ucraina nel 1993. La nave di 163 metri di lunghezza, con un dislocamento di 21.000 tonnellate, è la nave rompighiaccio non nuclerare più grande del mondo. Tuttavia, nell'ottobre 2009, il Consiglio di Stato del governo cinese ha deciso che Xue Long dovesse avere "una sorella"

Così dopo mesi di discussioni nel decidere se acquistare un'altra nave straniera di seconda mano o costruirne una nuova, il governo ha approvato la costruzione di un nuovo rompighiaccio molto più tecnologico. La nuova nave, che dovrebbe diventare operativa nel 2013, sarà  più piccola di Xue Long, con un dislocamento di sole 8000 tonnellate.

Oltre alle proprie spedizioni scientifiche, la Cina ha collaborato con partner internazionali per monitorare i cambiamenti ambientali dell'Artico. 

Sebbene non vi sia nessuna istituzione cinese che si dedica specificamente alla ricerca sulla politica artica, ci sono delle persone che hanno pubblicato articoli e capitoli di libri che si concentrano su strategie e geopolitiche artiche. Dalla metà del 2000, ricercatori e funzionari hanno aumentato la loro partecipazione a seminari internazionali concentrandosi su questioni commerciali, legali e geopolitiche  artiche.

Un punto importante per aumentare la comprensione della Cina sulla dimensione politica, giuridica e militare dell'Artico è stato un progetto intitolato "Arctic Issues Research", che ha coinvolto studiosi e funzionari di tutta la Cina ed ha incluso i temi di ricerca quali  “Arctic resources and their exploitation”, “Arctic scientific research”, “Arctic transportation”, “Arctic law” e “military factors in the Arctic”. Il progetto di ricerca, organizzato dal CAA (Chinese Arctic and Antarctic Administration) è stato completato nel 2009, ma i rapporti non sono stati resi pubblici.

Immagine: www.energy-pedia.com

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