Vulcano Marsili: una legittima preoccupazione

La recente eruzione del vulcano Eyjafjallajokull, ha mostrato al mondo tutta la pericolosità qualora dovesse ripetersi un evento del genere.
 

Non è un caso che al largo del Tirreno, a circa 150 chilometri del golfo di Napoli, da qualche tempo naviga la nave oceanografica del CNR Urania, al centro di un progetto scientifico europeo, la quale, equipaggiata di sofisticati strumenti geofisici (un profilatore Chirp Datasonic, uno Sparker, un profilatore Sub-Bottom da 3.5 KHz, un Uniboom, un sonar a scansione laterale da 100 - 500 KHz e un magnetometro), ha passato l'ultimo mese a stendere la sua rete di sensori nei fondali marini, tra i quali dei preziosi sismografi UVS, celati in boe gialle, per vedere cosa c'è di così terribile nel fondo del mare. 

Un flusso costante d'informazioni dal fondo del mare fornisce anche immagini per disegnare il volto del grande vulcano sottomarino a nord delle isole Eolie, il Marsili, vecchio due milioni di anni, che coi suoi 70 chilometridi lunghezza, 30 di larghezza e 3000 metri di altezza, è il più grande d'Europa. E' perciò del tutto comprensibile, quanto, il sol pensiero di un suo improvviso risveglio, possa far nascere qualche legittima preoccupazione per gli abitanti dell'intera aerea, se non dell'Italia intera.

Speriamo bene!


Commenti

  1. si dovrebbe creare un gruppo di volontariato,,a turni pronto per avvertire la popolazione o l'evacuazione,,nel momento che ci fosse il pericolo o il sentore che sta avvenendo l'irreparabile.......per salvare più persone possibili

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  2. L'iniziativa sarebbe cosa buona, ma tu cosa proponi di fare, voglio dire, come pensi si possa organizzare un gruppo di volontariato pronto ad entrare in azione? Non sempre i vulcani tidanno il preavviso...Poi Marsili, tra l'altro, è pure nelle profondità marine! Fammi sapere, magaricon qualche proposta più concreta...Se poi magari esci fuori dall'anonimato... sarebbe meglio!
    Buona giornata
    LV

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  3. sono stati organizzati piani di evaquazione anche se niente è prevedibile? in caso ( e speriamo mai) di improvviso disastro cosa bisogna fare? Non voglio essere troppo critica ma solo tramite un collega appassionato di geologia mi sono trovata anch'io a documentarmi su tale fenomeno, con questo voglio semplicemente dire che c'è un po' di superficialita' o addirittura vengono totalmente ignorate determinate notizie.E' giusto non creare panico e allarmismi, ma fino a d'ora nessuno ne parla. A mio parere sarebbe opportuno dare piu' informazioni al riguardo a finche' non ci si trovi totalmente impreparati a tale fenomeno.Distinti saluti

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