Jatropha curcas, la pianta per biocarburanti sotto osservazione

Un paio di anni fa si era pensato che la Jatropha curcas, (una pianta di origine caraibica, dai cui semi  si può ricavare petrolio e una varietà di materiali di origine biologica, compreso i sostituti del materiale di base per il diesel, nelle industrie petrolchimiche e come combustibile per aviogetti), che si era meritata l'appellativo di "oro verde del deserto", potesse essere la speranza di una rapida soluzione al crescente aumento del costo del petrolio e della benzina... invece oggi la speranza sbiadisce.

La pianta, il cui fiore produce piccoli frutti verdi, la cui spremitura ha assicurato per secoli agli agricoltori dei tropici il combustibile per le lanterne, viene coltivata su terreni marginali che sono considerati indesiderabili  per altre colture alimentari.

Tuttavia, secondo alcune aziende, si è scoperto che quando sono coltivate su terreni marginali, ottengono rendimenti marginali. E questo ha provocato una grande battuta d'arresto per l'industria.

Un altro problema è la quantità di acqua necessaria per la sua crescita. Secondo uno studio olandese, la Jatropha, che cresce alla piena maturità in cinque anni e può ottenere un raccolto commerciale in uno o due anni, richiede molta più acqua rispetto a qualsiasi altra coltura di biocarburanti - anche di mais e soia -

Ma un recente annuncio potrebbe ridare nuovo slancio al settore per l'utilizzo della Jatropha curcas nei biocarburanti. Difatti, Life Technologies Corporation and SG Biofuels han detto di aver sequenziato il genoma della Jatropha Curcas e individuato i tratti fondamentali che fanno del raccolto una buona produzione per i biocarburanti.

Immagini: www.sgfuel.com/ - energy-daily.com

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