La Conferenza sul clima di Cancun sarà deludente?

Sebbene mancano circa tre mesi alla Conferenza Onu sul clima che si terrà a Cancun il prossimo dicembre, e che vedrà riuniti i rappresentanti di imprese, governi, ONG, mondo accademico e società civile di tutto il mondo per riaccendere il dialogo internazionale sul clima, l'aria che si respira già da un pezzo tra le varie delegazioni mondiali, Cina e India in testa, non è certo tra le migliori.

Per molti, la Conferenza sul clima sarà un vertice di soldi, non di un accordo giuridicamente vincolante.

Forse al COP16 che prenderà il via nella ridente località messicana si potrà ancora produrre una manciata di accordi significativi anche se non verrà sfornato alcun trattato legalmente vincolante sul riscaldamento globale. 

Christiana Figueres, responsabile della convenzione Onu sul cambiamento climatico, ha detto che si aspettava qualche sviluppo nei trasferimenti di tecnologia verde alle nazioni in via di sviluppo "attraverso la formazione di un meccanismo che avrebbe consentito di facilitare l'istituzione di centri regionali di tecnica".

Anche l'India, per bocca del ministro dell'ambiente Jairam Ramesh, pensa che la comunità internazionale non dovrebbe aspettarsi molto dal prossimo vertice e ha sottolineato che l'Occidente dovrebbe fare di più per conseguire uno sviluppo sostenibile.


"Penso francamente che a Cancun non si andrà da nessuna parte, perché gli impegni finanziari assunti dai paesi sviluppati a Copenaghen non sono stati soddisfatti" ha detto Jairam Ramesh.
 
Luis Alfonso de Alba,rappresentante speciale del Messico per il cambiamento climatico, ha fatto presente che negli ultimi nove mesi il suo paese si è concentrato sul "ricostruire la fiducia" tra i paesi in via di sviluppo e quelli industrializzati, con la speranza che i negoziati delle Nazioni Uniti di fine novembre possano tradursi in una maggiore trasparenza nelle politiche climatiche di tutti, e che impegni precisi sui finanziamenti per aiutare i paesi ad adattarsi e combattere il riscaldamento globale, siano raggiunti. 

Il pacchetto di 30 miliardi di dollari del fondo è la parte degli impegni assunti dalle nazioni sviluppate, nel fallimentare accordo di Copenaghen siglato lo scorso anno, ai paesi in via di sviluppo per il potenziamento delle azioni di mitigazione, adattamento, sviluppo tecnologico, trasferimento e potenziamento delle capacità.

Parlando a un gruppo di giornalisti Christiana Figueres ha anche detto che  potrebbero essere disponibili più soldi per mitigare le emissioni di anidride carbonica ed altri gas che stanno provocando il riscaldamento globale, cioè con tecnologia verde, piuttosto che spenderli per adattarsi agli effetti dei cambiamenti climatici. Tuttavia, sulla Conferenza di Cancun, la responsabile climatica delle Nazioni Unite, si mostra ottimista, convinta che la mancanza di fiducia tra i paesi sviluppati e in via di sviluppo vistosi a Copenaghen, sia ormai lasciata alle spalle poiche tutti "hanno imparato la lezione."

Beh, visto però la piega che stanno prendendo gli Obiettivi del Millennio, che si stanno svolgendo al 65° Summit dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite... in verità, c'è poco da essere ottimisti...


Immagine: marcgunther.com - europa.eu/

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