Cancun: la voce dei paesi più vulnerabili

Con la speranza che gran parte della popolazione mondiale possa riuscire a vincere sui grandi della Terra, il premier keniano Raila Odinga, molto popolare in Kenia col nome di Agwambo, ha convocato una riunione con tutti i paesi più vulnerabili ai cambiamenti climatici, decisi anche loro, come alcuni paesi poveri ed emergenti, a far sentire la loro voce a Cancun.
 

Gli stati poveri, piccoli e vulnerabili rappresentano circa 80 nazioni che Odinga ha unito in un blocco comune, il quale chiede di limitare il più possibile la temperatura del pianeta, magari in un nuovo trattato climatico. Sono piccoli Stati insulari, che temono di essere cancellati dalla carta geografica, per via  dell'innalzamento del livello dei mari, dovuto allo scioglimento dei ghiacciai in Groenlandia e in Antartide.

Proprio perchè il cambiamento climatico minaccia l'intera umanità, ogni nazione si è avvicinata ai colloqui con i suoi interessi nazionali strategici in mente.

"E perchè il Kenia dovrebbe essere diverso?", si è domandato Raila Odinga

"Quando si vedono i negoziatori venire qui e convocare  riunioni con  altri piccoli prima di passare al tavolo delle grandi trattative, lo fanno perchè sanno che cosa è bene per il loro paese e vogliono persuadere gli altri ad accettarlo. Siamo qui per cercare ciò che è bene per il Kenya. Non dobbiamo mai perdere di vista questo ", ha detto il primo ministro keniota che ha ricevuto anche l'appoggio del ministro danese per il clima e l'energia, la signora Lykke Friis, la quale ha promesso che il suo paese avrebbe sostenuto la posizione del Kenya in occasione dei colloqui, dicendo che il cambiamento climatico sarà uno dei principali settori di collaborazione tra Kenya e Danimarca.



Da www.asca.it : Sono 54 i Paesi che presentano una vulnerabilita' ''acuta''  tra cui Afganistan, Angola, Etiopia, Honduras, Kenia, India, Marocco, Nicaragua, Somalia, Pakistan, Corea del Nord, Nigeria e Vietnam, e isole come Maldive, Micronesia, Papua Nuova Guinea e Isole Salomon.

Tra i 28 con possibili impatti ''severi'' troviamo Bahamas, Bolivia, Camerun, Congo, Nepal, Sudafrica e tra i 50 con vulnerabilita' ''alta'' Bulgaria, Cina, Croazia, Cuba, Ecuador, Egitto, Repubblica Dominicana, El Salvador, Guatemala, Panama, Peru', Spagna, Venezuela, ma anche alcuni Paesi come Usa e Russia che non vogliono impegnarsi su un trattato vinvolante sulle emissioni. L'Italia e' tra i 19 Paesi con livelli bassi di vulnerabilita' insieme a Belgio, Danimarca, Austria, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Olanda, Portogallo e Regno Unito.

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