L'alba del nuovo impero - 2



Proprio al recente vertice Nato di Lisbona 2010, la Turchia ha imposto all'alleanza atlantica che nel documento finale non venisse nominato l'Iran tra le minacce contro le quali ci sarebbe  stato il progetto di scudo antimissile europeo.  Questo, poiche la Turchia si vede responsabile della stabilità regionale, e ha quindi  bisogno d'intrattenere buone relazioni con tutti i paesi della  regione (Iraq, Siria, Libano, Arabia Saudita ed Egitto), compreso l'Iran. 

 Avendo intrapreso una politica estera di profondità strategica, la Turchia deve adattarsi a posizioni diverse in relazione ai Balcani, alla regione del Mar Nero, al Caucaso, ai paesi baltici e al Medio Oriente.  Una tappa importante di questo approccio in politica estera  è la creazione di nuove attività di cooperazione  con le nazioni che affacciano sul Mar nero, come l'Ucraina, ad esempio.

Per rendersi conto dell'importanza della Turchia nello scacchiere geopolitico, basterebbe osservare per qualche ora da una camera d'un lussuoso albergo di fronte al Bosforo, il traffico marittimo commerciale che qui e' molto intenso, e comprende migliaia di petroliere provenienti dal Mar Nero nella loro rotta verso il Mediterraneo. Ogni anno, circa 50-60 mila navi commerciali passano dal Bosforo in transito, tanto che si è reso necessario la costruzione del Marmaray (acronimo di Mar di Marmara e ray, che in turco significa "ferrovia" ), la nuova via della seta, un gigantesco tunnel posto a 58 metri di profondità sotto il livello del mare, che entrera' in funzione nel 2013, consentendo agli autoveicoli di attraversare lo stretto in soli quattro minuti. 

A testimoniare l'importanza strategica del Bosforo, sulle sue rive  c'è ora anche la nostra banca Unicredit tramite Yapi Kredi, una joint venture con il gruppo Koc.

Naturalmente, sebbene il settore energetico dell'Asia sub russa è molto importante per l'Occidente, è difficile che possa essere questo il luogo più strategico del pianeta. 

Sarà forse l'Oceano Indiano?


Probabilmente, oggi, solo due grandi forze contrapposte sono in grado di determinare i giochi geopolitici sullo scacchiere mondiale. L'egemonia militare (hard power), che rispecchia in pieno gli Stati Uniti, in grado con un  solo balzo di far giungere in ogni dove la sua imponente macchina da guerra (anche solo adducendo a motivi di sicurezza internazionale), e la Cina, che detiene l'egemonia culturale, finanziaria, diplomatica... e probabilmente anche quella cibernetica (soft power), tanto da far pensare molti che Assange e il suo WikiLeaks sia uno strumento di Pechino.

Sarà quindi l'Oceano indiano, dove la rivalità tra Cina e Stati Uniti è più profonda, il teatro  di scontro dei due competitors?

Entrambi i contendenti sono affiancati da altri Paesi, desiderosi di entrare leggittimamente nel grande gioco, quali Russia, Europa, Brasile e India. Quest'ultima, anche se  attualmente sta vivendo in pieno il suo boom economico, contiene  metà dei poveri del mondo.

In questo mare, in cui ci si addentra nell'area più trafficata del mondo, sulle cui coste affacciano paesi di fede islamista, la tensione  è alta.

Agli Stati Uniti interessa l'Oceano Indiano per la lotta contro il terrorismo islamico in  Medio Oriente, che comprende il tentativo americano di contenere anche l'Iran. Ogni volta che navi da guerra della Marina degli Stati Uniti hanno bombardato l'iraq o l'Afghanistan  l'hanno fatto dall'Oceano Indiano. 

Su quelle rotte
fluisce ininterrottamente il grande traffico marittimo,
si annida la moderna pirateria nello stretto di Malacca,
abbondano i conflitti etnici,
si lotta per la democrazia, l'indipendenza energetica,
ed è il luogo dove la libertà religiosa sarà persa o vinta.

E' qui che la politica estera americana dovrà concentrarsi per far si che l'America possa restare il paese dominante in un mondo in continua evoluzione.

E' su quelle coste che sorgono i  porti navali che la Cina sta aiutando a sviluppare fornendo operai, soldi e materiali.  

Profittando, inoltre della debolezza della Grecia, il paese del Dragone, abituato a ragionare in grande, amplificando pertanto le sue enormi disponibilità, risorse e necessità (soft power), ha acquistato metà dell'antico porto del Pireo, considerato la porta d'accesso all'Europa, con l'intenzione di renderlo un porto grande come quello di Rotterdam, da dove può agevolare le sue esportazioni in tutta Europa, utilizzando finanche la rete ferroviaria con treni superveloci (la crescita della Cina nell'alta velocità è la più veloce del mondo) che stanno costruendo (dispone la rete ferroviaria ad alta velocità più ampia del mondo: si prevede di coprire 13 mila km entro il 2012 e 16 mila chilometri entro il 2020)  che attraversa l'Asia, prende i fedeli alla Mecca e collega l'Europa a 350 km orari.  E' recentissimo il record sulla velocità di un treno passeggeri sulla linea Pechino - Shanghai (486 km/h). 


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