Ostaggi eritrei nel deserto del Sinai: che si fa ? Si lasciano morire così ?!

All'inizio erano un'ottantina. Tre di loro sarebbero stati uccisi perchè le loro famiglie hanno confermato ai rapitori che non erano in grado di pagare gli aggiuntivi 8000 dollari (gli ostaggi avevano già pagato 2000 dollari) al riscatto richiesto dai trafficanti beduini.  Altri tre sono stati eliminati perchè, assieme ad altri 9 hanno tentato di fuggire dalla prigione del campo, realizzata in appositi contenitori emananti una temperatura bestiale, costruiti appositamente da più di un mese, alla periferia di una città nel Sinai, al confine tra Egitto e Israele. .

I loro rapitori chiedono il pagamento di 8000 doolari a testa prima di rilasciarli, e nel frattempo li stanno trattando in maniera estremamente degradante e inumana. Chi non ha i soldi può pagare con l’espianto di un rene. 

Molti di questi profughi africani sono incatenati, non mangiano da qualche giorno, viene data loro acqua da bere salata, vengono percossi, torturati con metodi estremi, compreso scosse elettriche, specie quando contattano i propri familiari per chiedere i soldi per la loro liberazione. 

Le donne del gruppo, che sono state separate dal resto, sono particolarmente vulnerabili agli abusi gravi. Anche donne incinte o con bambini, sono privati di cibo e acqua. 

A causa di una serie di crisi in corso dei diritti umani, il Corno d'Africa in generale e il Sinai, in particolare, sono diventati un importante centro per il traffico di persone da parte di organizzazioni criminali molto agguerrite.
  
Dal momento che le coste del Mediterraneo sono praticamente e militarmente sigillate, passa via terra la nuova rotta dei disperati verso l'Europa. Una diaspora interminabile dall'Eritrea o dal Sudan verso Libia, Egitto, per poi raggiungere Israele, passando poi in Siria, Turchia e Grecia... alla ricerca di un po' più di serenità in una vita segnata da disgrazie infinite.

Nel silenzio generale della stampa internazionale, intanto, per richiamare l'attenzione, alcune ONG italiane hanno contatto l'Ambasciata di Egitto in Italia.




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