L'accerchiamento d'Israele tra le rivolte in corso

Quella parte di mondo infiammata dalle grandi manifestazioni di protesta che chiedono più libertà, sta cambiando il volto dell'Africa e del Medio Oriente.  

Adesso, manca solo una insurrezione popolare in Arabia Saudita, sinora sventata grazie ad un imponente impiego delle forze armate, che sono riuscite a soffocare il tentativo di mettere in scena una grande protesta di massa l'11 marzo, alla quale hanno preso parte anche molte donne saudite che sono trattate come bambini e non possono guidare o votare e hanno bisogno dell'approvazione maschile per poter lavorare e viaggiare...  per completare l'accerchiamento all'odiato stato d'Israele.  

Dopo Tunisia, Egitto e Libia, dove il cambiamento è stato radicale (un po' meno in Marocco e Algeria), e dopo le vampate nello Yemen, il cui presidente Ali Abdullah Saleh ha cooperato strettamente con gli Stati Uniti nella battaglia contro al-Qaida, e il Bahrein, che ospita la V Flotta degli Stati Uniti, dove  s' inasprisce la repressione delle manifestazioni anti-governative, anche Giordania, Oman, Libano e Siria, in cui sono in vigore da 48 anni leggi che limitano la libertà di stampa e la  libertà personale, e dove c'è molta attesa per il discorso del presidente siriano Bashar al-Assad alla nazione, che dovrebbe parlare di dimissioni del governo e della formazione di un nuovo esecutivo che risponda a quelle che sono le richieste della rivolta...  sono entrate  nell'occhio del ciclone. 


Dal canto suo Israele, che in questo difficile momento vede languire il processo di pace riesumato da Obama, teme che dietro le brutali repressioni in Siria ci sia il coinvolgimento degli hezbollah e dell'Iran, e per proteggere i suoi confini, specie nel sud della Galilea, dove teme che la comunità drusa, che affonda le radici nell'Islam, possa essere coinvolta, ha schierato una nuova batteria antirazzo al confine con la Striscia di Gaza, una tecnologia molto sofisticata che finora non è mai stata utilizzata, denominata Iron Dome, un sistema mobile che utilizza un radar e telecamere per monitorare e intercettare missili balistici a corto raggio ( 70-250 km) e che impiegano appena 45 secondi per arrivare sull'obiettivo. Senza contare poi che Israele rifiuta di confermare o negare di aver ufficialmente un arsenale nucleare... Il che, ci fa stare tutti tranquilli!!!


Immagine: guyananewstoday.com linkvault.org -


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