Europa: migranti, guerra, energia e un tavolino?

Per Berlino, i permessi di soggiorno temporanei che l'Italia intende concedere agli immigrati in arrivo dal Nord Africa, violano lo spirito di Schengen ed è per questo motivo che si oppone alla libera circolazione dei tunisini nel suo territorio. Poi ricorda al Bel Paese che quando cadde il muro di Berlino vi un un afflusso di migranti in Germania di gran lunga superiore a quello che sta vivendo ora l'Italia.

Che singolari incongruenze storiche accadono!

E pensare che nel 1938 Hitler scatenò la II guerra mondiale, dapprima annettendo i territori dove si trovavano forti minoranze tedesche in Austria, poi intimando alla Cecoslovacchia di consegnargli la regione dei Sudeti, dove viveva una forte minoranza tedesca, per poi invadere tutto il paese, e in seguito, grazie ad uno scellerato patto di non aggressione con la Russia di Stalin, occupando Danzica, in Polonia.

Così dopo la Francia, anche la Germania, il cuore dell'Europa Unita, si mette di traverso ai progetti italiani.

C'è da annotare una cosa, però. L'ondata migratoria che vi fu dopo la distruzione del Muro di Berlino nel 1989, dove molti persero la vita nel tentativo di attraversarlo, riportò a casa milioni di tedeschi che le guerre del XX secolo avevano sparso per l'Europa orientale. E questi migranti avevano in comune con la Germania discendenze tedesche e la stessa lingua... un qualcosa di molto diverso da quello che sta capitando in questo primo scorcio del 2011.

Se poi oggi Germania e Francia si trovano ad ospitare nelle loro città milioni di stranieri, è perchè costoro provengono in massima parte dalle loro ex colonie in Africa, dove vi rimasero  per lungo tempo. 



All'Italia, che dal conflitto mondiale uscì sconfitta, le colonie furono tolte.

Purtoppo, la portata di quanto sta accadendo in Africa del Nord, oltre a scatenare la Francia in un conflitto libico senza capo ne coda; a mortificare una Germania che mal sopporta i bocconi amari e ad attirare le antipatie per gli italiani, in puro stile anglosassone, di Gran Bretagna e Stati Uniti... nasconde invece un altro obiettivo: riportare l'Italia all'Italietta che era. E questo proprio nel 150° anniversario dell'Unità del Paese!

Diciamoci la verità! A riportare l'Italia tra i maggiori competitors internazionali, dopo l'exploit di Enrico Mattei degli anni 50 e 60, che aveva defenestrato addirittura le Sette sorelle, è stato l'attuale Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che ha fatto della controversa amicizia con Putin e Gheddafi, un punto a nostro favore in campo energetico. Eh sì, perchè alla base di tutto questo ambaradam, come sempre, c'è petrolio, gas, e forti interessi commerciali che l'Italia ha saputo creare in Libia, Russia e altrove!

Indi per cui, complice una politica statunitense che è molto più pragmatica di come sembra, lo svolgersi dei fatti sembra sia stato studiato a tavolino. Che c'entrino forse le recenti visite di Sarkozy e Cameron negli Stati uniti. E poi, la teleconferenza a 4 tra Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti e Germania con l'Italia esclusa...

Insomma, pare che i Grandi del mondo abbiano già deciso il destino dell'Italia e il suo ruolo nel Mediterraneo: fare della penisola un avamposto in balia dei flussi migratori provenienti dal vicino continente nero... e lasciare a loro, "paesi di mondo", i giochi di potere e energia che gli competono.

Ma all'Italia conviene continuare ad essere l'ultima ruota del carro in un'Europa che non ha cuore o leader  di un Terzo mondo che avanza?


Immagini: drluka.wordpress.com - it.notizie.yahoo.com/

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