Stati Uniti: "il corridoio dei tornado"

Quantunque gli scienziati di ogni parte del mondo si affannino nella ricerca delle cause climatiche che stanno  imperversando sul nostro pianeta, sinora, risultati soddisfacenti e quindi rassicuranti sono ben lungi dall'essere stati raggiunti. 


Dopo il tremendo terremoto in Giappone, che rientra nella logica delle cose poiche quest'isola martoriata  si trova proprio sulla Ring of Fire; dopo lo tsunami mostruoso che ne è scaturito, e che ha fatto spostare l'asse terrestre, dopo le inondazioni, le piogge torrenziali ... ora gli impossibili uragani che hanno devastato gli Stati Uniti da nord a sud, come Georgia e Virginia, e attraverso la fascia dal Michigan all'Alabama, quella chiamata dai meteorologi "Tornado Alley", il "corridoio dei tornado", perché in questa zona spesso prendono forma e forza questi particolari fenomeni atmosferici a forma d'imbuto. Mai però, i tornado erano stati così intensi e distruttivi. In poco più di 24 ore ne sono stati contati  160 in 13 stati, lasciandosi dietro centinaia di morti, altrettanti feriti e migliaia di senza tetto.

A Tuscaloosa, una cittadina di poco meno di 100.000 abitanti in Alabama, la furia del vento nero è giunta più distruttiva del solito, spazzando via di colpo ogni cosa che incontrava sul suo cammino, e cancellando interi quartieri dalle mappe. I residenti non hanno avuto nemmeno il tempo di prepararsi perchè tutto è successo all'improvviso.

Sebbene i tornado (scatenati dallo scontro tra opposte correnti d'aria, quella fresca proveniente dal Messico e l'aria gelida che arriva dal Canada), non siano un fenomeno raro in certi stati americani, lo stesso presidente Obama, in visita nelle zone disastrate, ha detto "Non ho mai visto una devastazione come questa". In effetti, un disastro di queste dimensioni non si vedeva da 40 anni.

Per il Servizio meteorologico nazionale, che ha lanciato un'allerta per tempeste e tornado dalla Louisiana a New York, l'emergenza non è ancora finita. 

Immagine: jontaplin.com/

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