Energia dalla Luna, per non restare al buio

Harrison H.Schmitt, il dodicesimo e ultimo uomo a mettere piede sulla luna, sostiene che le miniere di Elio sul nostro satellite risolverebbero la crisi energetica mondiale.

L'ex astronauta di Apollo 17 e ex senatore americano ha un piano modesto per risolvere i problemi energetici che tanto assillano l'umanità. Secondo lui i 15 miliardi di dollari che servono per completare le centrali nucleari sul pianeta, ove molti reattori debbono ancora essere costruiti, sarebbero sufficienti a

Per lui, gli Stati Uniti dovrebbero tornare sulla luna soprattutto per sfruttare le miniere in superficie di Elio 3, il cui isotopo è molto raro sul nostro pianeta.

L'Elio-3, un elemento che viene considerato alla stregua di un carburante non inquinante  del quale il nostro satellite è ricchissimo, è virtualmente assente sulla Terra e può essere prodotto solo artificialmente tramite bombardamento del Litio. L'Elio 3 è in realtà generato come sottoprodotto nelle fasi di manutenzione di armi nucleari. Al mondo è prodotto nella misura di 15 KG l'anno. E' stato calcolato che basterebbero 40 tonnellate di questo leggero isotopo dell'Elio (3 He), per soddisfare il fabbisogno energetico degli Usa per un intero anno.


I russi, dice H.Schmitt, hanno parlato di estrazione di elio 3 sulla luna per anni, ma non sono mai riusciti a mettere su un piano fattibile. Il suo piano, invece,è abbastanza realistico.

Innanzitutto, occorrono 5 MLD di dollari per un impianto dimostrativo di fusione di elio 3. Al momento non esiste nulla del genere, dice l'ex astronauta, il quale aggiunge che altri 5 MLD di dollari occorrerebbero per costruire un razzo per carichi pesanti in grado effettuare missioni regolari sulla luna, qualcosa di simile all'Apollo Saturn V, il razzo multistadio a combustibile liquido, non riusabile, usato dalla NASA nei programmi Apollo e Skylab.

Una base lunare per l'attività di estrazione mineraria potrebbe costare altri 2,5 MLD di dollari, ed altri 2,5 dovrebbero essere i costi operativi in un tentativo di questa portata, che potrebbe pagare se si sviluppano nuove tecnologie spaziali che permettano poi una missione su Marte.

Per H.Schmitt, unico geologo nonché l'unica persona ad aver camminato sulla Luna che non sia stato membro della Forze Armate degli Stati Uniti,a parte  Neil Armstrong, che lasciò il servizio militare prima del suo sbarco nel 1969, una porzione di due chilometri quadrati di superficie lunare, con estrazione a cielo aperto, ad una profondità di circa 10 piedi (3 metri) renderebbe circa circa 220 kg di Elio-3. Quanto basta per fare funzionare un reattore da 1.000 megawatt per un anno, o 140 milioni di dollari in energia sulla base degli odierni prezzi del carbone.

Perchè continuare ad usare i fossili o l'energia nucleare? L'Elio-3 è abbondante sulla luna e produce poco o nessun rifiuto radioattivo che deve essere pulito o conservato. La reazione necessaria brucerebbe ad una temperatura molto più calda che in altre reazioni di fusione, ma la probabilità di disastro ambientale attraverso fuoriuscite radioattive è praticamente nullo. In più, ci sarebbe modo di stabilire una presenza permanente sulla luna con macchine d'estrazione robotica.

Nell'immagine,  tratta da i92.photobucket.com, Harrison H.Schmitt in posa vicino alla bandiera degli USA durante la passeggiata lunare nella missione Apollo 17.

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