Il grano è vita

Cambiamenti climatici, siccità, aumento della popolazione, prezzi dell'energia più elevati, eccessivo utilizzo di colture alimentari per produrre biocarburanti, e quindi dabbenaggine umana, avidità di molti proprietari terrieri, prezzi alimentari in subbuglio, mancanza di lavoro stanno conducendo circa un miliardo di persone a patire la fame, mentre gran parte della popolazione del mondo occidentale è sempre più obesa.

Lo dice una nuova ricerca pubblicata oggi nel rapporto di Oxfam, una confederazione internazionale di 14 organizzazioni che lavorano in 98 paesi in tutto il mondo, il cui scopo è quello di trovare soluzioni durature alla povertà e all'ingiustizia

Il rapporto Oxfam, chiamato "Growing a Better Future" (Crescere un futuro migliore) prevede che la media dei prezzi internazionali dei prodotti base, come il mais, aumenterà tra il 120 e il 180 per cento entro il 2030, e a pagarne le conseguenze saranno sopratutto le persone più povere che spendono fino all' 80 per cento del loro reddito per il cibo.

Per Oxfam entro il 2050 la domanda di cibo aumenterà del 70 per cento mentre la capacità di aumentare la produzione diminuirà. Il tasso medio di crescita dei rendimenti agricoli si è quasi dimezzato dal 1990 ed è destinato a ridursi a una frazione dell'uno per cento nei prossimi dieci anni.
  
Attualmente, otto milioni di persone, la maggior parte dei quali donne e ragazze, hanno carenze croniche di cibo in Africa orientale. Un numero sempre maggiore di crisi regionali e locali, potrebbe prevedere la necessità di aiuti alimentari raddoppiati nei prossimi 10 anni.


L'India, nonostante abbia raddoppianto le dimensioni della sua economia nel 1990-2005 il numero di persone he soffrono la fame è aumentato di 65 milioni - più della popolazione di Francia - perché lo sviluppo economico esclude i poveri rurali, e programmi di welfare non sono riusciti a raggiungerli. Oggi, uno su quattro degli affamati del mondo vive in India.

Gli abitanti del Guatemala, paese leader nell'agroexporter che conta 14 milioni di persone, vive in estrema povertà con meno di 2 dollari al giorno, e gli indicatori stanno peggiorando. I soldi derivanti dalla catena alimentare qui, come nella maggior parte dei paesi poveri, è ad appannaggio della elite terriera e delle società transnazionali, lasciando esclusa metà della popolazione. Metà dei più piccoli, di età inferiore ai cinque anni, sono malnutriti, uno dei più alti tassi di malnutrizione nel mondo - eppure il paese  ha cibo in abbondanza. E 'il quinto maggiore esportatore mondiale di zucchero, caffè e banane. Nelle zone rurali però si assiste ad una corsa all'olio di palma in quanto gli operatori internazionali cercano di incassare la domanda di biocarburanti creata dalle sovvenzioni di Usa e Ue. 


La Somalia soffre la peggiore siccità degli ultimi anni e molte persone stanno lottando per sopravvivere a una catastrofe umanitaria. Oxfam, però, nonostante le gravi difficoltà di accesso a causa del conflitto in corso da due decenni, continua ad aiutare i somali con acqua, igiene e cibo.

Domanda: ma si può fare qualcosa per cambiare questa situazione?

Certo che si può fare, e la politica dovrebbe occuparsi di questo, e magari pure lo fa. Ma finchè ai posti di comando siedono persone "senza cervello", che continuano a sovvenzionare progetti senza capo ne coda, mettendo a repentaglio la vita di milioni di persone, sarà difficile realizzare progetti più sensati. E qui da noi, nell'opulento mondo occidentale, dove forse si è dimenticato che il grano è vita e sfama miliardi di persone, di persone dissennate ce ne sono davvero parecchie. 

Commenti

Post popolari in questo blog

La bellezza della Sfinge Colibrì

Centinaia di balene arenate in Tasmania

Quanto dureranno ancora le risorse del pianeta ?