Sudan: genocidio in vista per il popolo dei Nuba

E' soprattutto Abyei, la ricchissima area  petrolifera sudanese, contesa fra Nord e Sud, la cui  secessione avverrà il 9 luglio, il punto nevralgico della questione sudanese.

Gli scontri scoppiati nella zona tra le truppe sudanesi del nord e del sud stanno mettendo a ferro e fuoco il Paese e chi ne sta pagando le conseguenze più gravi è il popolo dei Nuba, che vive nella regione del Nilo Blu ma soprattutto  sui Monti Nuba, situati nel Sud Kordofan, al centro del Paese, e che copre circa 30.000 miglia quadrate, circa le dimensioni della Scozia. 

Questo popolo, nonostante il tentativo storico di far parte del Sudan, è stato ampiamente messo da parte dalla società sudanese, lasciandolo fuori anche dal referendum che ha portato il Sudan meridionale a troncare il suo rapporto con il nord, che i Nuba, sono stati costretti a seguire, e che ora stanno subendo, da parte delle  milizie governative, una vera e propria pulizia etnica, una strategia di liquidazione in atto sin dal 1980.

I ragazzi e gli uomini dei Monti Nuba hanno combattuto per la loro libertà con il sud durante i 20 anni di guerra tra nord e sud, che ha causato circa due milioni di morti. Adesso temono di essere lasciati soli, anche dall'esercito del Sud, e che il disprezzo del governo sudanese, guidato dal presidente Omar al Bashir possa devastare, distruggere la loro terra e la loro popolazione.

Ad aggravare la situazione è stata la recente "elezione" alla carica di governatore del Sud Kordafan di Ahmed Haroun (ha vinto quello che molti sui Monti Nuba percepiscono come elezioni truccate), ricercato dalla Corte penale internazionale con oltre 40 accuse per crimini contro l'umanità e per le atrocità commesse in Darfur. L'esecuzione contro un ex comandante popolare (Abdul Aziz), dell'Organizzazione per la Liberazione del Sudan ha inasprito i rapporti già molto tesi, tant'è che  Khartoum, sede del governo di al Bashir, ha intensificato gli attacchi aerei in tutto il Sud Kordofan.

Gli attacchi in corso sono molto simili a quelli che il governo sudanese ha svolto in Darfur negli ultimi otto anni.

Un'ampia prova di quanto sta accadendo è la descrizione di un recente attacco fatta da una fonte anonima che risiede nel cuore dei Monti Nuba, a Samuel Totten (uno studioso di genocidi della University of Arkansas), di asbarez.com : "Alle 8:00 del mattino, circa 350 uomini vestiti con uniformi dell'esercito verde hanno attaccato. Alcuni civili sono corsi dentro le loro case per proteggesri, ma quando gli aggressori si sono  avvicinati alle case hanno cominciato a bruciarle con tutte le persone che vi si erano rintanate. Una delle prime case attaccate è stato bruciata con tre donne bloccate all'interno. Una delle donne era incinta. Quelli che tentavano la fuga sono stati fucilati. Gli aggressori hanno bruciato tutto. Anche se questo è durato tutto il giorno, le truppe SAF (Sudanese Forces Armed)  e le truppe di sicurezza nazionale sono rimaste a guardare e non sono intervenute".


Adesso si teme che possa accadere una pulizia etnica simile al genocidio che ha avuto luogo nei Monti Nuba nei primi anni 1990. 


Ora, una urgente risposta internazionale è fondamentale!

Immagini: britannica.com -  enoughproject.org
  

Commenti

Post popolari in questo blog

La bellezza della Sfinge Colibrì

Centinaia di balene arenate in Tasmania

Quanto dureranno ancora le risorse del pianeta ?