Il dito di Dio: un'altra grande bugia?

Sebbene ero appena un ragazzino, non potrò mai dimenticare quello che accadde un giorno tra luglio e settembre, forse anche ottobre del 1961. Non rammento bene il periodo.

Si era in piena guerra fredda e le due superpotenze mostravano i muscoli nelle grandi competizioni spaziali che presero il via all'incirca in quel periodo.

Io me ne stavo in un collegio ad Ariccia, presso i Castelli Romani. La struttura ospitava maschietti e femminucce e quando nelle giornate assolate si andava in giardino a svagarci, c'era una rete metallica a dividerci. Il giardino era cosparso di poca erba e molta ghiaia, con qualche siepe ed albero sparsi quà e là.

Le assistenti che ci accompagnavano erano vestite di bianco, e se ben ricordo erano tutte piuttosto giovani. Il giardino affacciava sulla via Appia, al cui centro c'era una ferrovia su cui passava il tram. Ogni tanto se ne vedeva qualcuno.

In quel periodo la Chiesa era guidata da Papa Giovanni XXIII, e non molto lontano dal luogo in cui eravamo c'era  Castel Gandolfo, la residenza estiva del Capo della Chiesa.

Quel giorno, le assistenti ci portarono in giardino. C'era un bel sole a riscaldarci!

Il luogo dei nostri svaghi per la prima volta era stato allestito con molte sdraie, su cui fummo invitati a sdraiarci. Poi prendemmo a recitare delle preghiere, delle lunghe e interminabili preghiere. Sino a quel  momento,  a parte le  abituali preghiere serali prima di coricarci, non era mai accaduto una cosa del genere. In quel giardino di solito  ci si giocava a nascondino, ci si  rincorreva, si tiravano calci alla palla, si faceva la corte alle femminucce al di la della rete... Quel giorno invece c'erano quelle sdraie e si pregava. Ma cosa era mai accaduto?

Qualcosa la venni a sapere tempo dopo e da come mi era stata raccontata mi apparve subito un fatto molto grave.

In seguito cercai di saperne di più ma in verità non trovai mai dei riscontri precisi a quello che mi fu raccontato, anche se...

In quell'anno ne accaddero di cose curiose.  Per quel giorno era stata pronosticata la fine del mondo.  Pare che vi fosse un gruppo evangelico indipendente, chiamato "Gruppo Lou" fondato nel 1957 da un contadino e artigiano olandese,, che  da tempo andava annunciando la fine del  mondo per quell'anno. Ma c'è anche Padre Porthos Melbach, il solo zingaro che sia stato ordinato sacerdote cattolico, che durante l'omelia di domenica 6 agosto del 1961 sconvolse i fedeli affermando "La Fine dei Tempi annunciata dalle Scritture è venuta. Vi sono stati sette grandi terremoti nel XVII secolo, otto nel XVIII e sono già molti di più nel XX...".

Sempre in quell'anno - secondo il segretario particolare di Papa  Giovanni XXIII Loris Francesco Capovilla, presente all'avvenimento - sembra che il Santo Padre, una sera di luglio presso la sua residenza estiva di Castel Gandolfo, abbia avuto un incontro molto ravvicinato  con un alieno.

“Li avevamo sopra le nostre teste", rivelò il segretario. "Luci. Erano luci colorate. Azzurro. Arancio. Ambra. Qualche minuto, e poi avvenne l'impossibile... Parlarono. Per circa venti minuti. Ma non si potevano sentire quelle voci. Non sentii nulla. Ma parlavano. Gesticolavano. Per venti minuti. 1200, infiniti, secondi. Poi l’Uomo voltò le spalle e se ne ritornò da dove era arrivato. Lui mi guardò. E pianse".

Capovilla continua riportando le parole del Papa Buono all'alba di quell'incontro: "I figli di Dio sono dappertutto. Anche se a volte abbiamo difficoltà a riconoscere i nostri stessi fratelli".

Ora, non sapendo quanto tutto ciò sia attendibile, non voglio esprimermi sull'argomento, anche perchè quanto sto scrivendo, riferito al 1961, è in linea con quello in cui voglio andare a parare.

Dulcis in fundo, nel 1961 ci fu un altro avvenimento che fece tremare il mondo.

Il 30 ottobre 1961, fu fatta deflagrare la più potente arma mai costruita dall'uomo. Tale fu l'onda d'urto che fece il giro della Terra tre volte, lo shock termico colpì a 270 km dall'epicentro, lo shock sismico risultò misurabile al terzo giro.  La "Bomba Tsar - Fine del Mondo", il più potente ordigno termonucleare (all'idrogeno) mai sperimentato dall'uomo sulla Terra, fu costruito in Unione Sovietica nel 1961, su comando del Pcus, da un gruppo di lavoro capeggiato da militari e dal fisico Andrej Dmitrievič Sakharov, in poco più di 15 settimane. Il nome in codice dell'ordigno era Big Ivan. Al confronto, tutti gli altri esperimenti termonucleari effettuati delle altre potenze negli anni ‘60, erano un'inezia.

Il potere esplosivo della bomba Tsar fu di 57 megatoni circa (altre fonti affermano, fra i 62 e i 90 megatoni), ovvero oltre 3.800 volte quello della bomba nucleare sganciata su Hiroshima. È stato calcolato che se fosse stata lanciata su Londra, la Tsar avrebbe distrutto ogni cosa nel raggio di 30 km e incendiato tutto ciò che si fosse trovato entro 90 km dal luogo dell'esplosione.

La Tsar fu fatta esplodere a 4mila metri dal suolo con l'ausilio di un gigantesco paracadute per frenarne la caduta e quindi consentire al velivolo di allontanarsi indenne. La sfera di fuoco nucleare fu di 4,6 Km e la nube a fungo risultante dall'esplosione raggiunse un'altezza di 60 km.

C'era più di qualche ragione per temere "la fine del mondo" mediante una guerra termonucleare tra le due superpotenze.

Tornando al nostro racconto di quando ero in collegio, venni a saper in seguito che diverse persone, in preda al panico, si erano gettate dall'alto ponte di Ariccia, su cui passa la Via Appia, nella valle sottostante. Molti anni dopo passando su quel ponte mi fermai per visonarlo e dando un'occhiata in basso vidi che l'altezza era davvero impressionante.

Questo antefatto, perchè voglio raccontare a voi che mi seguite, qualcosa riguardante l'anno appena iniziato,  e che, prevedo (non bisogna certo essere indovini per prevederlo!), già nella seconda parte dell'anno, potrebbe assumere connotazioni apocalittiche. Ma voi, mi raccomando, qualsiasi cosa di negativo che ascoltate fatevela scivolare addosso!

Il fatto che ormai non si fa altro che parlare della fine del mondo prevista dal calendario Maya per il 21 dicembre di quest'anno, mi porta a scrivere questo post, augurandomi che venga letto da tante persone.

Ne voglio parlare ora, all'inizio dell'anno, piuttosto che aggregarmi al folto esercito d'informatori che, sicuramente, subito dopo l'estate, cominceranno a dilagare in ogni dove,

Se avete pazienza di leggermi tutto, visto che il post si è prolungato oltre, v'invito a leggere il seguito domani, max dopodomani. Parleremo di "Finger of God", il dito di Dio...

 Potrete leggere l'intero post anche sul mio sito personale: il professor echos.com

Per ora vi saluto e vi aspetto qui.

Continua...

Immagini:   thedaily23.blogspot.com  - gods-10-commandments.com

Commenti

Post popolari in questo blog

La bellezza della Sfinge Colibrì

Centinaia di balene arenate in Tasmania

Quanto dureranno ancora le risorse del pianeta ?