Geopolitica: la chimera del Trans-Afghanistan project

Quando Michael Moore nel suo film del 2004 "Fahrenheit 9/11" affermò  che la motivazione degli Stati Uniti per la guerra in Afghanistan non si trovava negli attacchi al World Trade Center e al Pentagono, ma nel desiderio di costruire un gasdotto che va dal Caspio, attraverso l'Afghanistan al Pakistan, forse non aveva tutti i torti.

Moore sottolineò che i dirigenti della società americana Unocal avevano incontrato una delegazione di leader talebani nel 1997 per discutere della pipeline, prima che un contratto nelle perforazioni del Caspio fu assegnato a Dick Cheney-led Halliburton.

A seguito di una verifica dei fatti vien fuori che Unocal si ritirò dal progetto dopo gli attacchi di Al Qaeda nelle ambasciate del Kenya e della Tanzania del 1998, e senza dubbio con grande delusione di Moore, nessuna azienda americana è stata coinvolta in tutte le proposte della pipeline in Afghanistan nei dieci anni successivi all'11 settembre.

Tuttavia, come affermò Moore, l'idea di un gasdotto Trans-Afghanistan non è mai scomparso e negli ultimi due anni i governi di Turkmenistan, Afghanistan e Pakistan hanno solidificato i loro programmi per la costruzione di un oleodotto lungo 1.040 miglia ad un costo valutato in 7,6 miliardi di dollari.



Motivo? Quello economico, certamente! Un povero Afghanistan potrebbe trarre giovamento dalla grande necessità di energia e dai ricavi deltransito che potrebbero ammontare a ben 300 milioni di dollari l'anno. Inoltre, il governo di Ashgabat è desideroso di diversificare le sue esportazioni dal colosso energetico russo Gazprom, acquisendo nuovi mercati per le sue enormi forniture di gas, mentre il Pakistan sta vivendo una domanda in rapida escalation di gas naturale.

I governi dei tre paesi sperano che il gasdotto possa entrare in funzione già nel 2016 con una capacità prevista di 27-33 miliardi di metri cubi all'anno. Eppure ci sono numerose ragioni per cui il gasdotto non potrà certamente essere costruito entro la data prevista, e forse neppure nel prossimo decennio.

In primo luogo, la più importante, ovviamente, il gasdotto funzionerà non solo attraverso le province dilaniate dalla guerra di Helmand e di Kandahar, ma dovrà anche attraversare le zone in mano ai  talebani del Pakistan e, eventualmente, attraverso le zone in cui operano gruppi nazionalisti Baluch (Baloch National Movement). Le Pipelines sono state lungamente un obiettivo per le organizzazioni terroristiche e proteggerle può risultare estremamente complicato. Ma visto la colossale  lunghezza del gasdotto e le regioni che deve attraversare, il compito sembrerebbe impossibile, considerando la persistente instabilità cronica della regione.

Un gasdotto che opera costantemente al di sotto delle capacità a causa di azioni terroristiche non è un successo.

Basta chiedere ai colombiani che hanno visto l'oleodotto Caño Limón sotto attacco da  gruppi di guerriglia marxista nel corso degli ultimi due decenni per più di 1000 volte.

In secondo luogo, la proposta della destinazione finale della pipeline è l'India, con la sua enorme popolazione e la crescente domanda di energia. ma il governo indiano continua a indugiare su un loro coinvolgimento. Anche se l'India non  s'impegna nel progetto, è difficile immaginare trattative regolari con il Pakistan, dato lo stato di perenne ostilità che esiste tra i due paesi.

Un ultimo punto critico è probabile che siano i finanziamenti. Mentre la Banca asiatica di sviluppo ha deciso di sostenere il progetto, non c'è stato alcun accordo su chi fornirà il finanziamento. Inoltre, le varie nazioni coinvolte non hanno ancora  raggiunto un accordo sulla delicata questione del pagamento delle tasse di transito. Benchè sia fissata una imminente riunione a Dubau per affrontare la questione, è improbabile che possa essere risolta in tempi brevi.

Mentre l'economia di collegamento d'una delle più grandi risorse di gas naturale del mondo ad uno dei mercati a più rapida crescita sembra funzionare, la geopolitica parrebbe dire che il progetto della Trans-Afghanistan rimarrà solo una chimera.

Immagini: crankycritic.com theragblog.blogspot.com

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