Dove finiscono i detriti finiti in mare nello tsunami giapponese?

Per i ricercatori dello Outreach Specialist at the Gulf of the Farallones, una divisione del NOAA, le conseguenze derivate dal devastante tsunami giapponese di un anno fa, riguardante l'enorme deposito di  detriti trasportati dalle acque del mare chissà dove... è un'opportunità unica di ricerca che non hanno mai visto prima.

Una parte delle 25 milioni di tonnellate di macerie girano ora vorticosamente nell'oceano e, come si era già detto in un precedente post, si stanno  facendo strada verso le coste della California.

I ricercatori stanno seguendo i detriti trasportati dalle correnti nella speranza di migliorare i loro modelli che si muovono nell'oceano fin dove alla fine si depositano.

Ogni anno una media di 14 milioni di tonnellate di immondizia finisce negli oceani del mondo, trascinata da vortici finiscono sulle coste e viene avvicinata da animali marini di cui si cibano o ne rimangono impigliati, spesso con effetto mortale.

Ma dove finiscono i detriti finiti in mare nello tsunami giapponese?

Diversi modelli prevedono  che, se i detriti dello tsunami si raccolgono un po' ovunque, nel giro di tre anni il luogo che li ospiterà sarà probabilmente al centro dell'Oceano Pacifico, nell'isola di plastica scoperta da  Charles Moore nel 1997 chiamata Great Pacific Garbage Patch.

I ricercatori della University of Hawaii, Manoa, stanno concentrando la loro ricerca dei detriti dello tsunami sulla costa occidentale dell'isola di Midway, un atollo in mezzo al Pacific Garbage Patch.

"Il problema sta nel sapere quali pezzi provengono dal Giappone e quali no", ha dichiarato l'oceanografo John Largier, della University of California.

Gli scienziati stanno usando i piccoli trasmettitori elettronici, denominati trackers (inseguitori), per seguire i residui dello tsunami che comprendono tra l'altro lavatrici, televisori, tetti, frigoriferi... Hanno anche chiesto aiuto al settore dei trasporti marittimi per segnalare gli accumuli d'immondizia.

I primi rapporti indicano che gran parte della spazzatura si spezza e affonda nell'oceano. Una parte di essa dovrebbe inoltre raggiungere la costa occidentale delle Americhe in autunno o inverno, ben 18 mesi dopo il disastro che ha colpito il Giappone. Un peschereccio senza equipaggio di pescatori giapponesi (nell'immagine) è stato recentemente scoperto al largo della costa della British Columbia, un promemoria spettrale della tragedia.

Immagine: it.notizie.yahoo.com

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