L'impronta sulla plastica per salvare gli oceani dalla immondizia

La plastica rappresenta i quattro quinti dell'immondizia accumulata negli oceani del mondo, ed è forse il più insidioso di tutti gli altri rifiuti, poiché i residui vengono ripartiti tra le onde e la luce solare in una specie di zuppa di cui pesci ed altri animali marini si cibano.

Doug Woodring, un convinto eco-ambientalista californiano stabilitosi ad Hong Kong, che ha in mente  un progetto globale focalizzato sull'inquinamento di plastica e di rifiuti nei nostri mari, sostiene che quello da fare è di utilizzare il materiale con maggiore responsabilità. Egli sta chiedendo alle aziende e ad altri importanti consumatori di materie plastiche di rivelare quanta plastica utilizzano, nella speranza che la misurazione sia il primo passo per ridurre, riutilizzare e trovare alternative.

Il suo "Plastic Disclosure Project" lanciato lo scorso ottobre, finalizzata alla riduzione globale di rifiuti di plastica e il cui scopo è emulare il successo del Carbon Disclosure Project, conta ora oltre 3000 organizzazioni quali membri, ed è ampiamente accreditato  per determinare la riduzione del carbonio a un livello imprenditoriale. Più in generale sta cercando di stabilire il concetto di una "plastics footprint" (impronta di plastica) a fianco dell'impronta di carbonio e, più recentemente, dell'impronta idrica.

Il Plastic Disclosure Project è un ottimo modo per indurre le imprese e le comunità a stimare e a considerare la plastica in modo diverso. "Non stiamo dicendo di non usare la plastica ma di chiudere il cerchio, questo è il concetto che vuole esprimere Woodring, che attualmente sta lavorando alacremente al suo progetto nel tentativo di prendere slancio per la sua campagna con l'invio di questionari, mentre incoraggia gruppi di investitori, consulenti, e altre ONG, ad attivarsi come campioni. Finora, non ha annunciato alcun membro. Ma sembra che ci sia una grande marca cosmetica che ha completato il questionario, imprenditori, ospedali , club sportivi che hanno chiesto, mentre Fondi di investimento nel Regno Unito, Stati Uniti, India, Taiwan e Australia hanno accettato di essere partner. Diversi consulenti vogliono anche essere coinvolti.

Commenti

Post popolari in questo blog

La bellezza della Sfinge Colibrì

Centinaia di balene arenate in Tasmania

Quanto dureranno ancora le risorse del pianeta ?