Marsiglia: si è aperto il Forum Mondiale sull'acqua

Secondo un rapporto delle Nazioni Unite, l'aumento senza precedenti della domanda di cibo, la rapida urbanizzazione e il cambiamento climatico stanno significativamente minacciando le risorse idriche globali. Urge, quindi, un approccio radicalmente nuovo alla gestione di questa risorsa essenziale, necessaria per  sostenere i livelli di consumo futuri.

The U.N. World Water Development Report, che verrà lanciato in occasione del Forum Mondiale dell'Acqua a Marsiglia, apertosi ieri e che durerà sin al 17 c.m., stima che ci sarà un 70 per cento di aumento della domanda di prodotti alimentari entro il 2050, portando ad un aumento del 19 per cento dell'acqua utilizzata in agricoltura. Attualmente, il 70 per cento dell'acqua dolce viene utilizzato per scopi agricoli.

"L'acqua dolce non viene utilizzata in modo sostenibile, in base alle esigenze e alle richieste. In questo contesto, il futuro è sempre più incerto e questo induce ad approfondire i rischi" ha detto Irina Bokova, direttore generale della U.N. Educational, Scientific & Cultural Organization (UNESCO), nel discorso di apertura del Forum.

Il rapporto delle Nazioni Unite, denominato "Managing Water under Uncertainty and Risk," (la gestione dell'acqua in condizioni di incertezza e di rischio)", osserva che, per rispondere alla crescente domanda, i paesi hanno toccato le sorgenti d'acqua sotterranee, con l'estrazione di acqua che è triplicato negli ultimi 50 anni. Tuttavia, in alcuni bacini sotterranei, l'acqua non può più ricostituirsi ed è ora a livelli critici.

In più, il cambiamento climatico avrà un impatto crescente sulle risorse idriche in quanto altera andamento delle precipitazioni e l'umidità del suolo, scioglie i ghiacciai causando perciò disastri quali inondazioni e siccità, che creano un forte impatto sulla produzione alimentare. Il rapporto stima che entro il 2070, questo impatto avrà effetto interesserà almeno 44 milioni di persone in tutto il mondo.

Il presidente di UN-Water, Michel Jarraud, ha sottolineato che "una risposta collettiva da tutta la comunità internazionale si rende necessaria per affrontare la questione". Il rapporto sottolinea che, senza azioni drastiche, la pressione dell'acqua acuirà le disparità economiche in seno ai paesi, colpendo particolarmente i più poveri".


Ha inoltre aggiunto: "una migliore governance delle risorse idriche è più che mai necessaria, che dovrebbe comprendere investimenti in infrastrutture dei settori sia pubblico che privato".


La relazione indica inoltre che, nonostante il previsto aumento della domanda di acqua, ci sono ancora quasi un miliardo di persone prive di tale accesso, e questo numero sta crescendo in città.


Anche Ban Ki-moon, segretario generale dell'Onu, è intervenuto con un messaggio video al Forum dicendo che "abbiamo molto da fare per far si che molta gente abbia accesso all'acqua e ai servizi igienici, di cui ha bisogno per condurre una vita dignitosa",


Secondo il rapporto, le infrastrutture igienico-sanitarie non tengono il passo con la popolazione urbana mondiale, e oltre l'80 per cento delle acque reflue del mondo non sono  né raccolte né trattate.

Immagine: eureau.org

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