Shuozhou, la città del carbone diventata verde

Ventitré anni fa, non c'era nessuna città di nome Shuozhou in Cina.

A metà degli anni 1980, l'ex leader cinese Deng Xiaoping incontrò un industriale statunitense e fondatore di Occidental Petroleum Armand Hammer, e insieme decisero di istituire per la prima volta nella provincia di Shanxi nel Nord della Cina una joint venture. Da allora, la regione è famosa nel mondo per la sua produzione di carbone, e il progetto Antaibu, la più grande miniera di carbone a cielo aperto, tanto da essere considerato una pietra miliare nella storia della Cina.

La città di Shuozhou è nato nel 1989. Lo scorso anno ha prodotto 186 milioni di tonnellate di carbone, circa il 20 per cento del totale della provincia dello Shanxi, una delle più potenti della Cina. Oltre 20 anni di estrazione del carbone hanno reso Shuozhou una città ricca, ma anche dovuto pagare un prezzo salato circa il suo ambiente, lasciando enormi cumuli di rifiuti di carbone e provocando tempeste di sabbia.

"Estrarre il carbone comporta l'erosione del suolo e la distruzione delle foreste, e noi non vogliamo questo. Vogliamo che la città diventi verde, per essere un buon posto per vivere". Parole di Wang Maoshe, capo del partito di Shuozhou, che si trovava a Pechino per il' Congresso nazionale del popolo di questo mese.

Di conseguenza, piantare alberi è stata un tema all'ordine del giorno del governo della città.

Dal momento che alla fine del 2000, Shuozhou ha investito circa 1 miliardo di yuan (158 milioni di euro) l'anno per piantare 22.000 ettari di foresta, un'area di circa il 25 per cento più grande di Washington, DC.

Oggi, il 35 per cento della superficie cittadina è verde, e Wang ha un ambizioso piano per aumentare la zona di 2 punti percentuali  l'anno. Non è un compito facile, viste le dure condizioni naturali e l'enorme investimento che bisogna fare.

Shuozhou è situata nei pressi del Ordos Desert, ha una temperatura media annuale di 6,4 C ed ha limitate precipitazioni, circa 450 mm l'anno. Per fare una comparazione, solo l'anno scorso, Pechino ha avuto circa 720 mm di precipitazioni.

Proprio per la struttura del terreno sono state importate dalla Mongolia delle piante, per lo più pini , che si adattano facilmente al terreno sabbioso, ed è stata deviata con successo, mediante dei canali  l'acqua del Fiume Giallo.

Per quanto riguarda l'investimento annuale di 1 miliardo di yuan, dice Wang Maoshe, circa un terzo proviene dal governo provinciale, un altro terzo dal governo distrettuale e un ultimo terzo da imprese, società di miniere di carbone in particolare.

Il nostro obbligo, dice il capo del partito di Shuozhou, è di piantare un albero per ogni tonnellata di carbone.

La città, per diventare sempre più green utilizzerà nel modo migliore anche i rifiuti del carbone provenienti dalle miniere. Circa il 20 per cento di ogni tonnellata di carbone grezzo scavato è un rifiuto, o ganga. In passato, la ganga è stata praticamente inutilizzata ma Shuozhou ha scoperto che con la tecnologia avanzata, la ganga può essere sfruttata per trarne energia, ha detto Wang. La città ora produce 36 milioni di tonnellate di ganga di carbone l'anno, quasi tutti  potrebbero essere utilizzati per generare elettricità. La ganga ha una capacità di generare energia elettrica di oltre 2,67 milioni di kWh, che è la più grande quantità di tutte le città in Cina, secondo i dati del governo della città.

Ma non è tutto. Dalle ceneri del carbone, anch'esse in passato inutilizzate, si possono estrarre metalli, inclusi allumina e silicio. Per fare un uso migliore delle ceneri di carbone, è  ora in costruzione un parco industriale, che sarà utilizzato principalmente sulle ceneri di lavorazione del carbone,

Per diversificare la sua economia, la città si sta interessando molto anche all'agricoltura e alla zootecnia. Tra i progetti previsti per essere lanciati prima del 2016, circa il 70 per cento non sono legati al carbone.

"Shuozhou è nata per il carbone, ha detto Wang, ma il carbone non dovrebbe essere l'unica parola chiave per questo. Shuozhou dovrebbe essere invece una naturale, verde, casa moderna e felice per i nostri 1,8 milioni di abitanti."

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