Energie rinnovabili: e l'Italia che va...


Quando di recente l'Italia è stata oggetto di notizie internazionali, la si è spesso messa in relazione ai suoi problemi di debito sovrano, ai problemi economici e alla sua lotta per ristrutturare la sua economia politica. Molto meno importante è stato il successo nello sviluppo delle sue risorse energetiche e il mercato delle rinnovabili, in particolare dell'energia solare, così come i suoi sforzi per ridurre l'anidride carbonica  ed altre emissioni di gas effetto serra.

Il governo del Primo ministro Mario Monti intende intraprendere un ulteriore passo in avanti a questi sforzi. Secondo un rapporto di Reuters, ieri il governo ha annunciato che introdurrà una tassa sul carbonio, il cui ricavato sarà dedicato al finanziamento della produzione di energia da fonti rinnovabili. 
Una tassa sul contenuto di carbonio dei combustibili, la nuova imposta che segue a quella della settimana scorsa aumenta i propri obiettivi per il 2020 sulle energie rinnovabili e la revisione di un piano per ridurre gli incentivi per i moduli solari e altre forme di produzione di energia rinnovabile.

L'Italia già rientra nei piani della UE sugli obiettivi del 20-20-20, nel ridurre le emissioni di anidride carbonica del 20% e ottenere il 20% di energia da fonti rinnovabili entro il 2020. E 'impegnata anche nella controversa tassa sulle emissioni di anidride carbonica riguardanti le compagnie aeree (europee e non), le quali dovranno pagare una tassa sulle emissioni di CO2 ogni volta che effettueranno un’operazione di atterraggio o di decollo su una qualsiasi zona del territorio europeo.

In linea con i piani dell'UE, la nuova carbon tax, che deve essere approvato dal Parlamento, vedrebbe l'imposizione di accise sui prodotti energetici in base al loro contenuto di carbonio. Istituendo un disincentivo del mercato  delle fonti energetiche fossili , il governo mira a stimolare l'economia italiana sostenendo la transizione verso un'economia “verde" "zero carbonio", ma anche di aiutare a ridurre i livelli di debito e di deficit.

Il  Solar PV (Sistema fotovoltaico integrato) e lo sviluppo delle energie rinnovabili stanno dimostrando di essere molto richiesti per l'Italia e le altre nazioni dell'Unione europea, nel contribuire a risolvere i persistenti problemi economici e occupazionali.

Per soddisfare la domanda di elettricità l'Italia dipende per l'87% dalle importazioni. Il solare fotovoltaico e lo sviluppo delle risorse energetiche rinnovabili non solo diminuiscono la sua dipendenza dalle importazioni di energia, ma migliorano così la sicurezza energetica, si somma anche al PIL e genera posti di lavoro. La generazione distribuita diminuisce gli sforzi sulla griglia di partenza e migliora effettivamente l'affidabilità complessiva della fornitura di energia elettrica. E sta agendo ad un costo nettamente in ribasso, senza dimenticare i notevoli vantaggi ambientali che ne derivano.

Immagine: energyboom.com - cleantechnica.com


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