Il Sudan del sud, per liberarsi dai proventi del petrolio, apre alle risorse minerarie

Il governo del Sudan del Sud è in trattative con aziende internazionali sull'esplorazione delle risorse minerarie nel paese, allo scopo di differenziare la propria dipendenza dalle esportazioni di petrolio per le entrate. E' quanto ha detto domenica il deputato ministro per il petrolio e le miniere Elizabeth James Bol ai media locali spiegando che è nell'interesse del governo di diversificare l'economia, basata da anni  esclusivamente sul petrolio. Per questo, nella sua economia vuole includere su larga scala il settore minerario.

I proventi derivanti dal petrolio hanno rappresentato il 98% del budget del Sud Sudan fino a gennaio di quest'anno, quando è stata chiusa tutta la sua produzione di petrolio di 350.000 b / d  a causa di una disputa sulle tasse di transito del petrolio con il vicino Sudan settentrionale.

"Il Sud Sudan è un paese gigante. Si tratta di una nazione giovane emergente distrutta da decenni di guerra civile. Ha un sacco di sfide d'affrontaree, ma queste sfide saranno superate, perché il governo sotto il presidente Salva Kiir Mayardit è vigile e determinato a fornire servizi alle aspettative del nostro popolo ", ha detto Bol.

Si pensa che il Sud Sudan sia ricco di minerali come oro, zinco, rame, diamanti e uranio, ma decenni di guerra civile tra Juba e Khartoum hanno reso quasi impossibile l'esplorazione e lo sviluppo di tali risorse, secondo il rapporto.

Il Sud Sudan ha ottenuto l'indipendenza dal nord nel luglio dello scorso anno, ma i due paesi non si sono ancora messi d'accordo sulla condivisione dei proventi del petrolio e la demarcazione dei confini.

Lo scorso febbraio il paese è stato costretto a dimezzare la spesa annuale di bilancio per il 2012 per compensare i proventi perduti derivanti dal petrolio.

Ma la pace, la pace quella vera tra i due paesi non è ancora in atto, è sempre una bomba ad orologeria, tant'è che dalla scorsa settimana si registrano un intensificarsi degli scontri militari che potrebbero portare i due contendenti sull'orlo di una guerra.

I due paesi avrebbero dovuto riprendere i colloqui sul petrolio sabato ad Addis Abeba, capitale dell'Etiopia, ma i funzionari dell'Unione africana hanno detto che i membri chiave della delegazione del Sudan, come il ministro della difesa e il capo di stato maggiore dovevano ancora arrivare.

Immagine: bikyamasr.com

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