Stati Uniti: guerra al carbone

Mentre la Cina continua a produrre energia elettrica dal carbone (nel 2010 si attesta a 1,6 miliardi di tonnellate, entro il 2030 sarà quasi il doppio a 3,1 miliardi di tonnellate), e ha già investito 15 miliardi di dollari in infrastrutture per convertire il carbone in petrolio, e gli investimenti entro il 2020 si attesteranno ovunque dai 65-agli 80 miliardi di dollari per un fabbisogno di oltre 100 milioni di tonnellate di carbone; così pure l'India che sta investendo in un nuovo programma di elettrificazione di cui l'80 per cento della nuova capacità proverrà da carbone, con un incremento della domanda di carbone di oltre il 200 per cento in soli cinque anni... il più grande e importante dei Paesi industrializzati, gli Stati Uniti (che per 100 anni ha seguito politiche che hanno cercato di assicurare prezzi stabili e una fonte affidabile di energia),
con Obama in testa, appoggiato dalla Environmental Protection Agency (EPA), che si propone di  ridurre al minimo l'inquinamento di carbonio e tutelare la salute degli americani, hanno dichiarato la pena di morte per la  più abbondante risorsa energetica, il carbone, mettendo a rischio anche molti posti di lavoro.

Eppure, secondo un recente sondaggio Gallup, il 58 per cento degli americani non crede che Obama stia facendo un buon lavoro di gestione della politica energetica. Il sondaggio ha inoltre rivelato che il 57 per cento degli americani non crede che Obama stia facendo un buon lavoro nel rendere il paese prospero.

La mossa dell'EPA che la scorsa settimana ha pubblicato i tanto attesi regolamenti che prevedono che tutte le nuove centrali a carbone riducano le emissioni del 50 per cento, continua a cercare di aiutare il presidente americano nel rafforzare la sua campagna ambientale nell'avvicinarsi delle elezioni presidenziali 2012.

Morgan Griffith rappresentante del Republican party di un quartiere ricco di carbone nel sud-ovest della Virginia teme che le nuove norme per bloccare la costruzione di eventuali nuove centrali vengano applicate anche agli impianti esistenti. Inoltre, dice che anche la tecnologia emergente del carbone pulito non sarebbe sufficiente a ridurre le emissioni nel conformarsi alle nuove normative e che l'impatto di tutto questo ricadrà sui posti di lavoro in molti settori e sulle bollette elettriche di tutti.

Immagine: washingtontimes.com

Commenti

  1. Questo è un modo superficiale e pretestuoso per parlare di energia. Sarebbe molto opportuno prima informarsi sull'argomento per capire come, nel mondo, si produce questo importante e fondamentale bene che è l'elettricità che per essere utile necessita che sia abbondante e disponibile quando serve.

    Domandatevi perchè tutti i paesi ricchi e sviluppati del pianeta hanno come prima fonte per la produzione elettrica il Carbone e quali vantaggi questo comporti per le relative popolazioni.

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  2. Se lei ci fa caso io non parlo a sproposito ne male dell'utilizzo del carbone perchè so, come sostiene lei, quanto questa fonte sia stata e sarà di certo ancora per molto tempo una fonte preziosa per generare elettricità per tutti noi.
    Io nel post parlo solo della situazione politica energetica degli Stati Uniti e di Obama che proprio per questo motivo sta scendendo nei sondaggi... Tutto qui!

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