Domani è il World Oceans Day: "Se il mare fosse un bambino"

Domani 8 giugno si onora il World Oceans Day.

Gli oceani occupano il 70% del nostro pianeta.

Se il mare fosse un bambino lo sentiremmo gridare e gemere e avremmo cercato di capire quali sono i problemi che lo affliggono e probabilmente saremmo corsi in suo aiuto.

Non si può accettare che le persone si coprano le orecchie per non sentire il mare piangere quando i combustibili e gli scafi spezzati delle navi cisterna si infiltrano costantemente nelle sue profondità.

Sarebbe giusto far pagare alle compagnie petrolifere la pulizia delle spiagge, far si che risarciscano la comunità della perdita della vita marina e degli uccelli.

Che strazio nel guardare gli uccelli impregnati di petrolio che non riescono a prendere il volo e che lottano per sfuggire alla devastazione dell'uomo.

Metalli pesanti, nitrati, il flusso delle acque piovane impregnate di chissà cos'altro, una zuppa tossica schiacciante, travolgente che filtra in mare dalle fabbriche.

Non bisogna lasciare che le grandi aziende petrolifere, chimiche e della plastica restino impunite d'innanzi tale scempio.

Bisogna fare qualcosa per il mare, parlargli come fosse un bambino. Bisogna sensibilizzare i consumatori, far loro sapere che il mare diventa rosso di sangue per causa degli arpioni che uccidono le balene, e che il sottofondo marino rischia di diventare deserto con la pesca a strascico.

Bisogna far rispettare le leggi e i regolamenti e le politiche rivolte alla vita del mare. Essere vigili.
Tenere le nazioni responsabili del loro impatto sulla pesca.

Quei tanti piccoli pezzi di plastica, materiale che ha reso tanto comoda la vita a tutti quanti noi,  invadono le acque e vengono scambiati per cibo dagli uccelli che muoiono di fame, riempiendosi gli stomaci di tutti quei simboli della nostra società usa e getta.

Un mare vibrante è un mare sano e una questione di giustizia e di rispetto ambientale. Si richiede la gestione degli oceani e delle nostre coste attraverso politiche che trattano il mare come se fosse un bambino.

Se il mare era un bambino, lo avremmo avvolto in una coperta di sicurezza di colore blu, dove abbondano santuari e le aree marine protette.

Il futuro è nelle mani dei giovani. Saranno i giovani scienziati in erba e gli aspiranti biologi marini a valorizzare il mare e riempirlo con tutta la meraviglia infantile di stelle di mare, anemoni di mare, spugne di mare e cirripedi, paguri, patelle e lumache. Perchè il mare è in buone mani quando è in mano a un bambino, ma il mare come un bambino ha ancora bisogno del nostro aiuto di adulti.

Se ora trattiamo il mare come un bambino, esso sosterrà e nutrirà noi e i nostri figli e i figli dei nostri figli.


Body Glove International e  Blu Celebrate World Oceans Day, che lavorano insieme a Jean Michel Cousteau  e la sua Ocean Futures Society sono orgogliosi di sostenere TheBlu.com nella celebrazione del World Oceans Day.

Post liberamente tratto da un articolo su www.huffingtonpost.com/
 




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