Risparmio energetico: il petrolio del nostro Paese

Secondo Pike Research, il mercato dell'efficienza energetica di adeguamento degli edifici commerciali andrà  quasi raddoppiare entro il 2020, raggiungendo 152 miliardi di dollari in tutto il mondo.


Gli sforzi per adeguare edifici pubblici e commerciali e renderli più efficienti hanno connotazioni diverse piloti, tra cui un senso di responsabilità sociale per ridurre i gas ad effetto serra (GHG) e l' impronta di carbonio, un tentativo di mantenere inquilini e ottenere un vantaggio in un mercato degli edifici competitivo, e, soprattutto, il desiderio di ridurre i costi operativi riducendo il consumo energetico.

Anche il nostro Paese, che non ha ricchezze del sottosuolo, dovrà integrare l'energia rinnovabile con l'efficienza energetica e quindi adeguarsi a tale innovazione. 

Abbiamo bisogno di una rivoluzione verde degli alloggi che trasformi le nostre case, diventando il pilastro centrale nel rispetto dei nostri impegni e che riduca drasticamente le emissioni di carbonio.

Il vero problema del consumo energetico italiano risiede nelle nostre città e periferie costruite in modo da disperdere energia. Sono edifici che per lo più risalgono ai decenni successivi al dopoguerra, quando il bisogno primario era quello di assicurare un tetto alla popolazione che emigrava dalle campagne nelle zone urbane. Case costruite allora con poca o nessuna attenzione alla quantità di energia che consumavano per essere riscaldate d'inverno o refrigerate d'estate. In questo modo i consumi erano incredibilmente alti. Oltre il 40% dell'energia consumata in Italia era per il riscaldamento e il raffreddamento delle abitazioni civili. 




Invece che su pareti, finestre ed infissi allora si puntava sugli impianti per bilanciare la grande dispersione di calore causate da grandi caldaie, da radiatori grandi un metro in una stanza di pochi metri quadrati.

Oggi la parola chiave è rigenerazione degli edifici esistenti, di un numero sterminato di fonti energivore che già in qualche paese europeo si cominciano a proteggere termicamente.

Proteggere termicamente gli edifici vuol dire che in estate e in inverno gli stessi impianti esistenti consumano meno: pareti esterne, pannelli agganciati colorati, non colorati, contropareti, ventilati, ect... Insomma sembrerebbe proprio che i pozzi di petrolio l'Italia li ha nelle centinaia di migliaia di case delle nostre periferie.

In un mondo affamato di energia e in un paese privo di risorse l'efficienza energetica sembra essere l'unica via.

E' un progetto avveniristico ma necessario, che richiederà soluzioni normative e disponibilità di risorse e in un giorno non troppo lontano tutti noi capremo che conviene vivere in abitazioni rese meno dispendiose dal punto di vista energetico.

Ogni volta che è stato possibile realizzare abitazioni usando le ultime tecnologie disponibili per quanto riguarda l'efficienza energetica, e cioè pareti costruite con prefabbricati di ultimissima generazione, con costi minori anche del 30% rispetto al mattone tradizionale, che consentono delle performances di risparmio energetico davvero molto importante, gli edifici sono passati in classe A. Coloro che abiteranno all'interno di questi nuovi edifici rispiarmeranno, in temini di pagamento della propria bolletta, anche del 50, 60% rispetto a quello che si spende attualmente. Questo enorme risparmio sarà determinato dalla minore quantità di energia che sarà necessaria per riscaldare gli alloggi.

Si pensa che man mano che il costo dell'energia aumenterà la necessità di passare a questo tipo di nuove soluzioni abitative si affermerà.

Parte del presente post è stato liberamente tratto dallo Speciale sull'energia del TGuno di domenica 8 luglio


Immagini: retiglocali.it sageforconstruction.co.uk

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