Siria: tamburi di guerra sempre più vicini?

Qual'é la verita sulla questione siriana?

Si tratta di una strategia occidentale, orchestrata dall'Asse FUKUS (Francia, UK, USA), per arrivare
lentamente ma inesorabilmente al cuore del problema (Iran), oppure quello che sentiamo quotidianamente dai telegiornali e leggiamo sui giornali è maledettamente vero: cioè, che il terribile Assad, pur di mantenere il potere che gli ha lasciato il vecchio genitore, è stato capace di ordinare il fuoco sul suo popolo?

Cose di questo genere sono troppo distanti dai ragionamenti semplici ed elementari della gente comune, ma il fatto che la pesante situazione siriana si trascini da oltre un anno, protetta dall'ombrello cino-russo, oltre che da quello iraniano, senza che se ne sia venuto in alcun modo a capo, fa pensare che la drammatica questione cela risvolti troppo importanti per essere svelati al mondo intero.

Adesso pare che stiamo entrando nella fase conclusiva della vicenda. I prosiriani (russi, iraniani, cinesi e altri popoli arabi) pensano che la questione sollevata dall'Occidente sia solo una manfrina destabilizzante orchestrata dall'Asse FUKUS per togliere di mezzo il cattivo della storia individuato nella persona del presidente Assad e il suo governo, sostenuto però dalla maggioranza del popolo siriano e dalle forze armate. Per giungere allo scopo l'Asse Fukus sta inviando forze terroristiche in uno stato sovrano e diramando notizie false.

Secondo alcuni rapporti dell'intelligence prosiriana sembra che sulla frontiera meridionale in Giordania, un paese che avrebbe inviato 10.000 terroristi a Damasco, altri 60.000 terroristi aspettano di entrare in Siria e fomentare la rivolta.

Inoltre, stando alle foto rilasciate dall'agenzia di stampa turca Anatolia, un treno ha trasportato numerosi veicoli blindati, camion militari e missili, e ha raggiunto la provincia sud-orientale di Mardin. Questo, dopo il verificarsi di tensioni tra Damasco e Ankara allorchè il 22 giugno, un aereo da caccia turco, un Phantom F4, è stato abbattuto perchè ha violato le acque territoriali della Siria al confine con la Turchia.

In ultimo, c'è da aggiungere una diffusa preoccupazione che le scorte di armi chimiche siriane possano  cadere nelle mani dei ribelli che combattono contro il governo, alcuni dei quali si ritiene di avere legami con al-Qaida. Ma che possano anche essere usate a difesa del regime, non è un'idea campata in aria. L'allarme internazionale è scattato ieri quando Damasco ha dichiarato che l'arsenale chimico verrebbe utilizzato "solo contro un nemico esterno".

Per questo Israele, se necessario, per evitare che le armi chimiche del regime di Damasco possano finire nelle mani del gruppo militante libanese Hezbollah potrebbe entrare in azione e neutralizzare il pericolo.

Da Parigi, il portavoce del comando congiunto tra l'Esl e la guerriglia dell'interno Fahad al Masri  dichiara che "i giorni di Bashar Assad sono contati. Al termine del Ramadan, il 20 agosto, potremo celebrare insieme la fine del digiuno e anche quella di Assad".

Immagine: islamico.org

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