Il vuoto di potere ci fa stare sulle spine


L'anno corrente, iniziato esattamente da 64 giorni, sta mano a mano annunciandosi per quello che è: l'avverrarsi di un totale sconvolgimento di alcune grandi questioni in ballo (politica, religione : elezioni politiche, Beppe Grillo e dimissioni del Papa) ci pongono davanti questioni importanti.

Dice il Sole24Ore, un periodo che si annuncia turbolento, forse drammatico; un periodo nel quale le forze politiche, oltre che a combattersi in una troppo lunga campagna elettorale, dovranno preoccuparsi di dare qualche indicazione agli italiani su come intendono proteggere lo Stato dai rischi ricorrenti di dissesto finanziario.

Il vuoto di potere ci fa stare sulle spine. E in questa difficile partita, Roma e l'Italia intera rimane per la prima volta senza governo, con un papa che si è dimesso e con il semestre bianco, cioè il periodo finale del mandato del Presidente della Repubblica.

" Nella stesura dei costituenti dell'articolo 88 della Costituzione, il primo comma recita che «il Capo dello Stato può, sentiti i loro presidenti, sciogliere le Camere o anche una sola di esse» e poi, secondo comma, che «non può esercitare tale facoltà negli ultimi sei mesi del suo mandato». Ma il 24 ottobre del 1991, una modifica costituzionale, che fu pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell'8 novembre del 1991, recita che "il Senato ha approvato in via definitiva, dopo la necessaria doppia lettura e con il consenso dei due terzi delle assemblee, l'aggiunta al secondo comma che il divieto di sciogliere le Camere negli ultimi sei mesi resta in vigore «salvo che essi coincidano in tutto o in parte con gli ultimi sei mesi della legislatura».

Speriamo che tra i soccorritori al Paese s'illumini la mente di qualcuno tra i più affidabili e lungimiranti!


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