Ambiente: ora, bisogna soltanto agire

A parlare con troppa enfasi delle malformazioni ambientali che stanno compromettendo gravemente i meccanismi del nostro pianeta, si rischia di passare per fanatici e disfattisti.  Tuttavia, non è il caso del sottoscritto, che scrive di queste cose da 10 anni, consapevole che non ci si può privare di colpo di tutte quelle comodità (consumo sfrenato di tutto ciò che è plastica, congegni elettronici, spreco d'acqua, inquinamento del suolo... ) a cui siamo abituati (uso indiscriminato di combustibili fossili, maggiormente).

Ora, però, bisogna soltanto agire, agire globalmente per tentare di salvare il nostro pianeta e noi stessi. E' una faccenda improcrastinabile, a cui dobbiamo far fronte con molta energia, se vogliamo evitare quel giorno in cui ai nostri figli e ai nostri nipoti  sembrerà di vivere, non su un pianeta sano, meraviglioso, desiderabile, bensì all'interno di un forno.

Ai miei tempi le stagioni erano quattro, ma quattro veramente! L'estate faceva caldo, ma era un caldo sopportabile. I frutti degli alberi erano migliori, più saporiti, gustosi e di dimensioni regolari. L'inverno faceva freddo: era una stagione che durava come minimo tre mesi di filato. L'autunno cadevano le foglie e arrivavano le prime abbondanti piogge e i venti freschi, e col primo fresco era anche meno traumatico il ritorno a scuola. Quando si approssimava la primavera te ne accorgevi dal colore vivido dell'erba dei prati e dei fiori e poi il sole ti rigenerava dopo i mesi invernali

Il clima era diverso: meno macchine, meno aerei, meno deforestazione, e le foreste, alcune, ancora vergini, facevano respirare meglio il pianeta. E non sto parlando di un tempo molto lontano, ma degli anni 70 e 80 del secolo scorso.

I principali inquinatori di anidride carbonica, pur essendo consapevoli del danno che stanno causando al pianeta, continuano a estrarre e vendere i combustibili fossili. Ma anche molti di noi fanno ben poco per tenere in salute il nostro mondo.

Siamo però incoraggiati dalla Enciclica sull'ambiente "Laudato si', sulla cura della casa comune" di Papa Francesco, impegnato in prima persona sul problema del clima, che condanna questo modo sfrenato (e incosciente) di vivere. L'enciclica sembra fatta apposta per avere un impatto massimo sul pubblico, dare quindi il destro a Barak Obama in vista della riunione che li vedrà assieme come oratori al Congresso degli Stati Uniti e all'assemblea generale delle Nazioni Unite che si terrà a settembre. Sarà forse questo importante evento lo spartiacque alla questione ambientale che tanto ci affligge?  Di certo, sarà una grossa occasione da sfruttare, un'opportunità che potrà darci lo sprono ad agire con una protesta globale che chieda di porre più attenzione verso le anomalie climatiche che imperversano, ormai senza freno, causate dalle insensate attività umane.

Immagine: www.123rf.com


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