La corsa all'oro nelle profondità marine

L'oceano occupa circa il 71 per cento dello spazio terrestre, e la maggior parte della nostra conoscenza di esso si trova in acque poco profonde. Ne conosciamo appena il cinque per cento. Un enorme 95 per cento è completamente inesplorato. Dato il ruolo degli oceani nella regolamentazione del clima e il loro potenziale inutilizzato per il cibo e la salute, sarebbe il caso di saperne di più, anche se i grandi Paesi della Terra si ostinano a cercare solo all'esterno del pianeta, nello Spazio, la via su cui basare il futuro della razza umana. Questo dibattito va avanti da oltre mezzo secolo. Anche John Steinbeck ha scritto un appassionato appello nel 1966 per creare una NASA per gli oceani. Ad oggi, le acque più profonde rimangono un mistero anche se ci si affida sempre di più a queste aree per cibo, energia e altre risorse.

La International Seabed Authority sta ora elaborando un progetto per regolamentare   l'industria mineraria nel profondo del mare.

Nei prossimi anni inizierà una nuova corsa all'oro nelle profondità marine, dalle scottanti scosse idrotermali ai frigidi tratti della pianura abissale, laddove i processi oceanici hanno depositato enormi quantità di minerali preziosi. Senza contare le insidie di pesci e mostri marini sconosciuti, tipo il Bathophilus (nell'immagine accanto)

Ufficialmente, la nascente industria delle profondità marine è governata dalla International Seabed Authority (ISA), un'organizzazione non governativa istituita nel 1996 dalla Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare (UNCLOS). L'autorità ha il compito di coordinare i suoi 168 Stati membri per stabilire e applicare le normative per lo sviluppo dell'industria mineraria nelle profondità marine. Ma l'ISA manca di denti, dice Duncan Currie, consulente legale della Deep Sea Conservation Coalition, un'organizzazione di difesa. "Non lo faranno e non possono" forzare la conformità normativa. Finora, l'ISA non ha ancora finalizzato le sue norme per l'estrazione del minerale, ma ha  già concesso 26 permessi per l'esplorazione profonda di minerali nelle acque internazionali, anche se non ancora per l'estrazione del minerale.

Intanto l'India ha intrapreso un'ambiziosa missione del mare profondo che potrebbe iniziare entro la fine dell'anno, per esplorare e ricostruire la ricchezza mineraria sotto il livello dell'oceano. All'uopo, si parla di un programma che segna l'inizio della costruzione di navi da parte della Titagarh Wagons Ltd,  una società che si occupa di produzione e  vendita di vagoni ferroviari, acciaio, navi, attrezzature minerarie, grandi macchine per movimento terra... Per l'India la missione intende sfruttare le risorse dell'oceano in modo responsabile e potrebbe rivelarsi un passo trasformativo per la prosperità e la sicurezza della nazione.

Ma non c'è solo l'India. C'è la Cina, il cui sommergibile Jiaolong rientrerà il 18 giugno dopo aver effettuato diverse immersioni nelle profondità dell'Oceano Pacifico nordoccidentale. Ci sono la Russia, gli Stati Uniti...   

Immagine:  www.destructoid.com - science.howstuffworks.com

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