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Energia: notizie dal mondo

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SAUDI ARAMCO Photo: REUTERS Il futuro dell'energia pulita in Cina ha un problema da 1,2 trilioni di dollari. La Cina sta spingendo forte per dominare le nuove industrie energetiche e ripulire il terribile inquinamento atmosferico. Tuttavia, l'enorme sbalzo del suo debito energetico limita la sua capacità di passare rapidamente a carburanti più puliti... I suoi leader vogliono cambiare questo. In linea con il recente appello del presidente Xi Jinping per una "vita migliore" per i cittadini cinesi, i cordoli del carbone quest'inverno stanno rotolando attraverso la Cina settentrionale. E se in Occidente, nelle prossime festività natalizie i bambini un poco discoli trovano il carbone nelle loro calze, in Cina, tutti ricevono il carbone, con picchi di consumo durante la stagione invernale... Peccato per tutto quel debito sul carbone. Dal mercato dei metalli delle terre rare M entre l'industria dei veicoli elettrici subisce un bo

Auto elettriche: se la Cina vola l'Europa non sta a guardare

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Sarà il 2020 l'anno magico della tecnologia, quando molte innovazioni saranno già su strada. La corsa al 2020 dell'auto elettrica in Europa comincia da Volkswagen e si chiama I.D. Cross , il concept di un crossover elettrico e autonomo che può raggiungere i 500 km di autonomia. E' dotato di due motori elettrici, uno per asse, per una trazione integrale completamente a zero emissioni. La disposizione dei  motori non toglie spazio all'abitacolo, che si presenta come un vero e proprio salotto viaggiante con 4 comode poltrone. E' l'ultimo tassello della strategia del Gruppo Volkswagen di produrre un milione di auto elettriche all'anno a partire dal 2025. La nuova gamma di modelli a zero emissioni comprenderà anche questo crossover coupé . Per il 2020 - 2025 Volkswagen avrà 80 veicoli elettrici sul mercato e l'  I.D. Cross sarà una di quelle. Il Gruppo Volkswagen  ha tante idee e quindi pensa di portare questo nuovo concetto di mobilità in tutti i segm

Cina: al via l'auto elettrica

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La battaglia globale nel contrastare l'inquinamento che sta distruggendo la Terra continua, nonostante qualcuno abbia scelto di fare a modo suo. La Cina, il grande Paese asiatico, sta pensando a un divieto sulle automobili che funzionano con i combustibili fossili. Lo ha riferito l'agenzia di stampa Xinhua . Una mossa strategica per ripulire l' aria notoriamente inquinata di Pechino e Shanghai, e promuovere lo sviluppo di " smart car " e dei costruttori di veicoli elettrici come Build Your Dream ( BYD ), pensando che i divieti sulle auto di grossa cilindrata, attrarrà più la produzione dell'auto elettrica e le sue infrastrutture connesse. In Borsa, la notizia ha fatto balzare d'un 4,55%  BYD e Tesla , leader mondiali nel settore veicoli elettrici Le grandi città in Cina sono tra le più inquinate al mondo. Solo Nuova Delhi , India e  Karachi , Pakistan hanno più C02 nell'atmosfera di Pechino. Per mantenere vivibile  Pechino, ed eventual

Oro del XXI secolo: giacimenti enormi nei fondali fangosi del Pacifico

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Sembra che il cosidetto "oro del XXI secol o", di cui la Cina ha il monopolio, sia presente in grandi quantità sui fondali fangosi dell 'Oceano Pacifico . Ne sono stati scoperti enormi giacimenti. Un nuovo studio, pubblicato sulla rivista Nature Geoscience , indica una straordinaria concentrazione di elementi delle terre rare nel fango spesso a grandi profondità sul pavimento del Pacifico. Se così fosse, il monopolio cinese sui metalli delle terre rare potrebbe essere rimesso in discussione. E già questa, in un'epoca tecnologica quale la nostra, è da considerare una gran bella notizia. La Cina rappresenta il 97 per cento della produzione mondiale di 17 elementi delle terre rare, che sono essenziali per auto elettriche, TV a schermo piatto, iPod, magneti superconduttori, laser, missili, occhiali per visione notturna, turbine eoliche e molti altri prodotti avanzati. Questi elementi portano nomi esotici come il neodimio, il promezio e ittrio, ma nonostant

Terre rare: il Giappone fa di necessità virtù

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Dopo essere stato messo in ginocchio dal colossale evento naturale che l'ha colpito lo scorso marzo, il Giappone tenta di rialzare la testa adattandosi subito alle circostanze che la nuova e drammatica realtà gli impone. Fare di necessità virtù, quindi! Ebbene, questo fiero popolo del Sol Levante, che già negli anni 70 diede prova delle sue straordinarie capacità facendo fronte in modo intelligente ad una grave crisi petrolifera, diventando in breve un nuovo leader mondiale nello sviluppo dell'industria automobilistica, sta provando di sfruttare l'interruzione nell'approvvigionamento di Rare Earth Elementi (REES), sospeso dalla Cina, leader mondiale di terre rare , con il Giappone come il più grande singolo cliente, per via di un battibecco diplomatico lo scorso anno, sostituendolo con il riciclaggio dei rari metalli. Nel lungo periodo , l'industria giapponese sta collaborando con altre miniere di REES di tutto il mondo per garantirsi un approvvigionamento pi

California: non passa la Proposition 23

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La Proposition 23 , la misura che vuole sospendere il Global Warming Solutions Act of 2006 (AB 32 ), l'atto  approvato dalla California State Legislature e firmato da Arnold Schwarzenegger , simbolo della legislazione californiana sull'energia pulita e una delle leggi più ambiziose del mondo per combattere il global warming ... è sopravissuto ieri alla sfida in America .  La stragrande maggioranza degli elettori, sebbene toccati dalla disoccupazione e dal declino economico, è stata capace di difendere il tentativo di chi vuole distruggere l'ambiente, respingendo al mittente, cioè alle compagnie petrolifere che hanno sostenuto la Proposition 23 , e che vedevano in esso uno degli obiettivi principali delle elezioni, provvedimento che avrebbe messo i bastoni alle ruote allo sviluppo delle energia rinnovabili. La sconfitta della Proposition 23 ha segnato una grande vittoria per investitori della Silicon Valley , che hanno versato milioni di dollari in difesa della Ca

Il rame nel nostro futuro

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La britannica Rio Tinto e la canadese Ivanhoe Mines , in una joint venture, si sono tuffate in un'impresa colossale che riguarda lo sviluppo del deposito di rame e oro nel giacimento di Oyu Tolgoi , in Mongolia, il cui controllo è per un 66% della Ivanhoe Mines ma con un'importante partecipazione della stessa Rio Tinto.     Il restante 34% del giacimento fa capo allo Stato della Mongolia, il quale pero' ha un potere di veto sulle eventuali cessioni di quote del partner. La joint venture sulle miniere di rame tra Ivanhoe Mines e Rio Tinto in Mongolia ha una corrispondenza pari a circa 1 miliardo di dollari del valore di minerale. Oyu Tolgoi , una delle più grandi miniere del mondo, con circa 1.387.430 mila tonnellate di risorse, con il grande vantaggio di avere molto vicino il grande cliente cinese (la Cina resterà per sempre il futuro dei lavoratori delle miniere), ha il pregio di poter aumentare il prodotto interno lordo della Mongolia del 30 per cento, e ripo