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Le città influenzano il meteo anche in luoghi lontani

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Il calore delle grandi città altera i flussi locali di venti d'alta quota con potenziali ripercussioni nel meteo in migliaia di chilometri di distanza. Questo, secondo uno studio che compare sulla rivista   Nature Climate Change . La scoperta potrebbe spiegare un lunga rompicapo nel cambiamento climatico:  perché in alcune regioni dell'emisfero settentrionale si verificano inverni più caldi rispetto alle previsioni dei modelli al computer. I meteorologi hanno a lungo conosciuto che le città generano grandi quantità di calore rispetto alle aree rurali, con il calore proveniente da edifici, automobili, asfalto, tetti, centrali elettriche che bruciano petrolio, gas e carbone per trasporto, riscaldamento o aria condizionata. Questo si chiama effetto isola di calore urbana e si è sempre pensato che il calore rimanesse vicino alle città. Questo fenomeno, conosciuto come “ urban heat island ”, è conosciuto da anni,  ma fino ad oggi si pensava interessasse principalmente s

La corsa all'oro che non ti aspetti

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La corsa all'oro degli anni 2000 non ha nulla a che vedere con la mitica corsa all'oro tra le montagne e i deserti dell'ovest nell'America del XIX secolo. Oggi, sebbene ancora all'inizio di un'era tecnologica non più vecchia di 20 anni, essa si presenta con caratteristiche differenti muovendosi inaspettatamente su altri fronti, quali, ad esempio, le quattro mura di casa nostra. Chi non possiede o ha posseduto un computer, un telefono cellulare o un qualche aggeggio elettronico, in cui sono incorporati una miriade di metalli, molti dei quali ( oro, argento, rame, platino, iridio...) , oggi godono di prezzi quasi record. Ebbene, il fatto che poi questi oggetti diventano obsoleti nel giro di qualche anno (in Giappone, un Paese di 128 milioni di abitanti, si usa il cellulare per una media di due anni e otto mesi) , trasformandosi inevitabilmente in un rifiuto elettronico (non sempre semplice da smaltire) , rende questo nuovo tipo di caccia all'oro, estr

E-waste: il prossimo grande problema dell'umanità, dopo la plastica

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Entro il 2016 i Paesi in via di sviluppo produrranno e-waste molto più del mondo industrializzzato.  Il livello di computer scartati, assieme ad altri rifiuti elettronici raddoppieranno nei paesi sviluppati entro i prossimi 6-8 anni.   Si prevede che nel 2030 i paesi in via di sviluppo scartino dai 400 ai 700 milioni di personal computer obsoleti all'anno rispetto ai 200 - 300 milioni dei paesi sviluppati. Eric Williams e colleghi citano un drammatico aumento dei proprietari di PC e di altri dispositivi elettronici in entrambi i paesi sviluppati e nei paesi in via di sviluppo. Nel contempo, il progresso tecnologico, sta riducendo sempre più la durata dei prodotti di elettronica di consumo, di modo che la gente si liberi dei prodotti elettronici, anzitempo. Questa tendenza induce ad una preoccupazione globale sulla sicurezza per l'ambiente per via dello smaltimento dei rifiuti elettronici, che contengono sostanze potenzialmente tossiche.   Gli scienziati hanno usato un mo