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Il punto critico delle correnti oceaniche

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Secondo un nuovo studio pubblicato sulla rivista Nature , quello che si è visto nel  blockbuster del 2004 " The Day After Tomorrow ", la cui trama apocalittica inventata a Hollywood mostrava un catastrofico scenario incui   il riscaldamento globale stava causando la chiusura delle possenti correnti oceaniche della Terra, provocando una nuova era glaciale...   s ta accadendo ora , dicono gli scienziati . Il nuovo studio afferma che un importante sistema di correnti nell'Oceano Atlantico che trasporta milioni di metri cubi di acqua al nord ogni giorno sta rallentando. Questo sistema è noto come  Atlantic Meridional Overturning Circulation, o  AMOC. " Sappiamo che da qualche parte c'è un punto critico in cui questo attuale sistema è destinato a fallire " , ha detto il co-autore dello studio Stefan Rahmstorf, scienziato presso il  Potsdam Institute for Climate Impact Research in Germania. " Non sappiamo ancora quanto lontano o vicino a questo punto

Il disastro del Golfo: un problema grosso, grosso!

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Il 20 aprile 2010 , un'esplosione sulla piattaforma petrolifera Horizon Deepwater ha scatenato un disastro ambientale di portata eccezionale nel Golfo del Messico.  L'istante successivo al disastro, che ha causato la morte di 11 lavoratori della piattaforma e feriti altri 17, una marea nera e vischiosa ha cominciato a riversarsi nel Golfo, muovendosi lentamente ma inesorabilmente verso altri lidi.    A parte i numerosi tentativi fatti da parte della BP per fermare la marea nera: " kill top " (il processo che ha coinvolto pompaggio dei fluidi in sommità del pozzo) , "junk shot ” (sparare grandi quantità di fango, gomma, pneumatici triturati) , l'uso di robot per tagliare il tubo montante e il processo a lungo termine della perforazione, la situazione a distanza di neanche tre mesi, sta avendo effetti non particolarmente favorevoli per la salute del pianeta. Già si sono visti gli effetti disastrosi nella pesca della marea nera che entra nel Golfo.  

Incubo marea nera nel Golfo del Messico

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La struttura di acciaio e cemento alta 4 piani che gli ingegneri della BP stanno piazzando nel mare, potrebbe fare la differenza nel pagamento di un conto salatissimo per la bonifica, che, qualora funzionasse, potrebbe far risparmiare alla compagnia petrolifera, responsabile del grave incidente scaturito dalla piattaforma al largo del Golfo del Messico, dove hanno perso la vita 11 persone... ben 12 miliardi, portandolo da 14 miliardi a 2 miliardi di dollari.  Entro lunedì i tecnici proveranno a calare la struttura sino ad una profondità di 1500 metri, un'operazione mai tentata prima, che proverà a contenere la fuoriuscita di petrolio nel Golfo, la quale sta provocando l'enorme marea nera. Tuttavia, nessuno ha ancora nessuna idea di quali conseguenze avranno sull'ambiente l'economia e il turismo della regione questi milioni di litri di greggio galleggiante. Il danno ambientale è gravissimo, e tocca le industrie ittiche e le riserve naturali di Louisiana, Mississipi