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Rifiuti elettronici: avanti tutta

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Mentre la plastica galleggia nei corsi d'acqua, nei laghi e negli oceani ed è il problema del giorno, un ulteriore problema verrà presto dai rifiuti elettronici, verso il quale un numero crescente di governi sta cominciando a fare leggi o ad adottare misure più severe per limitare l'incenerimento o il riempimento di rifiuti elettronici e cercare di vietare i laboratori non documentati di riciclaggio dei rifiuti elettronici. Il volume di apparecchiature elettroniche generate sta aumentando a una velocità impressionante, così come l' e-waste, i rifiuti elettronici, i quali contengono materiali preziosi e meno preziosi che possono essere riciclati. Ma l'aumento delle vendite di beni elettronici e la loro rapida obsolescenza ha portato alla   generazione di rifiuti elettronici che sono diventati motivo di preoccupazione a causa della presenza di sostanze tossiche e pericolose presenti nei prodotti ( mercurio, piombo, cadmio, berillio, cromo e ritardanti di fiamma c

Il ricco mercato dell' e-waste

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Ne siamo testimoni ogni giorno: a casa, sul tram, in metro, in ufficio, ovunque... Tutti hanno un telefonino, uno smartphone, un tablet... L'oro e l'argento (e minerali delle terre rare) dei nostri rifiuti elettronici ha un valore di miliardi di dollari e probabilmente ci deve essere un sistema migliore che buttarli dalla finestra. Grazie ad una crescente ossessione per i nuovi gadget, i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche è la categoria di rifiuti che sta crescendo più velocemente nel mondo. Ma quello che può sembrare un problema, é anche un'opportunità: se si sfrutta  efficacemente il materiale di vecchi telefoni e tablets, si può ottenere un nuovo miliardo di dollari per l'industria. Una tonnellata di vecchie schede di circuito può contenere fino a 800 volte di più di una tonnellata d'oro e di minerali dagli smartphone inutilizzati, fatto nel modo giusto (cioè, non buttati in discariche non regolamentate) possono evitare i costi ambie

E-waste: la questione si gonfia

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Il processo di commercializzazione e la valorizzazione capitalistica ha creato una vera e propria economia dei rifiuti , ha  osservato Bit Rot Project   il sito del fotografo freelance Valentino Bellini , le cui foto potete visualizzare qui   e qua . Nel 2012, in tutto il mondo sono stati generati 50 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici. Con la proliferazione di smartphone, smart watch e altri dispositivi elettronici, il numero è destinato ad aumentare. Le Nazioni Unite stimano che il volume di rifiuti elettronici prodotti in tutto il mondo salirà del 33 per cento entro il 2017, raggiungendo 65.000.000 di tonnellate. E' innegabile che il lusso moderno abbia un caro prezzo da pagare. Se i prodotti elettronici inutilizzati non restano in garage a raccogliere polvere, sono o riciclati o semplicemente gettati via. I Paesi occidentali stanno facendo uno sforzo maggiore per elaborare il proprio e-waste. E se negli Stati Uniti i rifiuti elettronici fanno solo il 2 per cen

E-waste, il mercato che non ti aspetti

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La quantità di rifiuti elettronici che viene prodotto ogni giorno è enorme e ciò che è più sorprendente è la quantità di rifiuti che viene riciclato. C'è da restare sorpresi nello scoprire che c'è più oro in una tonnellata di rifiuti elettronici di quello che si trova in un tipo di roccia che contiene molti minerali e metalli rari. Circa 30-40 metall i, terre rare, plastica e acciaio sono presenti in un cellulare, una volta gettati via, sono persi per sempre... e il piccolo tesoro è semplicemente incenerito, e non solo si perde il metallo prezioso, ma si rilascia diossina, che è un inquinante dannoso. Una tonnellata di rifiuti elettronici ha 340 grammi di oro e 3500 grammi di argento Una TV LCD contiene 520 mg di argento, 200 mg di oro, 40 mg Palladium. Il processo di riciclaggio consiste nel recuperare diversi metalli preziosi utilizzati nella fabbricazione dei prodotti.Gli studi indicano che una tonnellata di rifiuti ha circa 340 grammi di oro e 3500 grammi di arge

Il pericolo dell' e-waste cinese

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A seguito del rapido sviluppo economico della Cina, negli ultimi anni la produzione di rifiuti elettronici è cresciuta ad una velocità allarmante. Secondo " 2010 United Nations Environment Program Report (UNEP)", la Cina è diventata il secondo produttore mondiale di rifiuti elettronici, con una produzione annua superiore a 2,3 milioni di tonnellate, seguendo da vicino gli Stati Uniti la cui produzione annuale di rifiuti elettronici attualmente è pari a 3 milioni di tonnellate, Per l' Economic Information Daily , entro il 2020, il numero di computer da rottamare in Cina dovrebbe raddoppiare o addirittura quadruplicare, mentre quello dei telefonini dovrebbe moltiplicare di sette volte. Il giornale sottolinea pure che l'e-waste inquina l'ambiente e provoca danni di vario grado alla salute umana durante il processo del riciclo e l'utilizzo. Secondo un rapporto investigativo la Cina dovrebbe aumentare la consapevolezza pubblica della tossicità nei prodotti

Dove consegnare i nostri rifiuti elettronici prima che finiscano a Sodoma e Gomorra

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La consegna del nostro rifiuto elettronico al negoziante, che è dovuto a riprenderlo, è una facoltà concessa per legge che obbliga i rivenditori al ritiro gratuito. E' il cosidetto "uno contro uno " imposto dall'Europa per incentivare il corretto smaltimento dei RAEE  (o  e-waste) i rifiuti da apparecchi elettrici ed elettronici (tv, lavatrici, frigoriferi, telefonini...) tutti gli apparecchi elettrici che si hanno in casa. Scelto il nuovo apparecchio si compila una dichiarazione e il vecchio rifiuto tecnologico comincia un viaggio che pochi conoscono, che lo porterà a trasformarsi da rifiuto in risorsa. Ma i cittadini che non sanno che il loro rifiuto tecnologico lo possono consegnare direttamente al rivenditore, lo portano nelle varie isole ecologiche delle nostre città.  A Roma, opera in questo settore, l' Ama , l'azienda dei rifiuti ecologici del comune. In queste isole ecologiche i rifiuti vengono divisi per tipologia e quando i contenitori sono

La corsa all'oro che non ti aspetti

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La corsa all'oro degli anni 2000 non ha nulla a che vedere con la mitica corsa all'oro tra le montagne e i deserti dell'ovest nell'America del XIX secolo. Oggi, sebbene ancora all'inizio di un'era tecnologica non più vecchia di 20 anni, essa si presenta con caratteristiche differenti muovendosi inaspettatamente su altri fronti, quali, ad esempio, le quattro mura di casa nostra. Chi non possiede o ha posseduto un computer, un telefono cellulare o un qualche aggeggio elettronico, in cui sono incorporati una miriade di metalli, molti dei quali ( oro, argento, rame, platino, iridio...) , oggi godono di prezzi quasi record. Ebbene, il fatto che poi questi oggetti diventano obsoleti nel giro di qualche anno (in Giappone, un Paese di 128 milioni di abitanti, si usa il cellulare per una media di due anni e otto mesi) , trasformandosi inevitabilmente in un rifiuto elettronico (non sempre semplice da smaltire) , rende questo nuovo tipo di caccia all'oro, estr

L' e-waste di ritorno...

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Subito dopo ferragosto ho voluto rassettare la mia stanza da lavoro, gettando cartaccia inutile, togliendo quadri, poster e vecchie immagini dalle pareti. Dopo una ventina di minuti, mentre ero intento a sistemare gli scaffali della libreria, mi sono ritrovato alle prese con un grosso problema: dove gettare tutti quei  rifiuti elettronici che si stavano accumulando frettolosamente?  Mi riferisco ad un hard disk obsoleto, da un paio di cuffie rotte, ad una serie di prese, carica batterie, "ciavatte", prese scart, telefonini antiquati ... senza contare poi quello che c'era nei cassettoni e sul ripiano in basso del mobile sulla parete opposta: una vecchia stampante, il cabinet d'un pc con monitor vecchio stampo ed un paio di televisori... insomma una montagna di e-waste .  Subito mi è sorto un interrogativo: dove gettare tutta questa roba?   Se avessi fatto come fa una discreta parte della nostra società civile, avrei gettato tutto nei cassonetti, dove mi sarei

E-waste: il prossimo grande problema dell'umanità, dopo la plastica

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Entro il 2016 i Paesi in via di sviluppo produrranno e-waste molto più del mondo industrializzzato.  Il livello di computer scartati, assieme ad altri rifiuti elettronici raddoppieranno nei paesi sviluppati entro i prossimi 6-8 anni.   Si prevede che nel 2030 i paesi in via di sviluppo scartino dai 400 ai 700 milioni di personal computer obsoleti all'anno rispetto ai 200 - 300 milioni dei paesi sviluppati. Eric Williams e colleghi citano un drammatico aumento dei proprietari di PC e di altri dispositivi elettronici in entrambi i paesi sviluppati e nei paesi in via di sviluppo. Nel contempo, il progresso tecnologico, sta riducendo sempre più la durata dei prodotti di elettronica di consumo, di modo che la gente si liberi dei prodotti elettronici, anzitempo. Questa tendenza induce ad una preoccupazione globale sulla sicurezza per l'ambiente per via dello smaltimento dei rifiuti elettronici, che contengono sostanze potenzialmente tossiche.   Gli scienziati hanno usato un mo