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San Valentino: una festività troppo mercificata e ammantata d'ombre

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Che male avrà fatto il Santo , vescovo e martire di Terni, considerato patrono degli innamorati e protettore degli epilettici, se il suo ricordo ci fa venire a mente impennate in Borsa, biglietti da visita, diamanti, ninnoli vari, bijours, caramelle e cottillons, tavolette di cioccolato, baci o una calda bevanda al bar in un freddo giorno d'inverno? A San Valentino il cioccolato è una voce calda, perché non importa quale altro tipo di regalo le persone scelgono per i loro cari, tuttavia quasi sempre il cioccolato accompagnerà esso. Sarebbe però un peccato venire a conoscenza che "l'industria che produce quel cioccolato che ti é stato regalato" (l’alimento più buono del mondo) , tanto mercificato nelle svariate feste dell'anno, si porta dietro un bagaglio un po' troppo ingombrante per un prodotto che fa sorridere e ingolosire giovani e vecchi. Esso nasconde scenari loschi di schiavitù e sfruttamento: i bambini e i giovani che lavorano nelle piantagioni d

La tropicalizzazione del nostro clima

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Clima impazzito, grandine, raffiche di vento improvvise, raccolti andati a ramengo, coltivazioni distrutte. In Emilia Romagna il raccolto di un anno di pomodori, mais, meloni angurie praticamente distrutto. Il nostro clima va sempre più somigliando a quello dei paesi caldi. Negli ultimi tempi le piante tropicali hanno subito un aumento di crescita anomalo rispetto alle piante mediterranee che invece seguono il loro iter tradizionale. Ad esempio, un tipo di peperoncino di origine tropicale ha subito una crescita rispetto ad un peperoncino tradizionale decisamente superiore. Segnali quotidiani, quasi impercettibili ma a detta degli esperti sufficienti per comprendere come il nostro clima si va tropicalizzando. Indicatore numero uno sono piante fiori arbusti, indicatore numero due è il tempo: temporali di forte intensità e ondate di calore particolarmente lunghe e durature. Mutato è anche il modo in cui piove poiché le precipitazioni giornaliere tendono a manifestarsi, più che nel

Marea nera in Cina e pronto intervento in casi del genere dei colossi petroliferi

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Nel nord est della Cina si cerca di contenere la gigantesca macchia di petrolio scaturita da due esplosioni in un oleodotto di proprietà della più grande compagnia petrolifera cinese, ma il fatto che la si combatta con mezzi di fortuna, addirittura a mani nude (incredibili le foto che stanno venendo fuori) , poichè i mezzi a disposizione non sono moltissimi, rende il disastro ancor più inquietante.  E' quanto accade attorno al porto di Dalian , dove su circa 400 chilometri quadrati, con gran parte delle spiagge chiuse al pubblico, si sta delineando il più grave disastro ambientale nella storia recente del grande paese asiatico.   Per la prima volta le autorità ammettono che una minaccia gravissima incombe sulla flora e la fauna della zona. Le autorità assicurano che dall'oleodotto non ci sono più fuoriuscite di petrolio ma intanto emerge che la China National Petroleum Corp (CNPC), era stata avvertita del rischio di esplosione ma non era intervenuta. Data la gravità de