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Iraq: il califfato del terrore

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In un mondo senza Dio, tutto è destinato a bruciare... e l'uomo ancora non l'ha compreso. Questo nostro bel pianeta azzurro, datoci in gestione da Colui che tutto ha creato, e che l'uomo sta distruggendo insensatamente con un continuo disboscamento e un uso sempre più sfrenato dei combustibili fossili, pone seri problemi ambientali. La combustione di combustibili fossili produce circa 21.300 milioni di tonnellate (21,3 gigatonnellate) di anidride carbonica (CO2) all'anno, ma i processi naturali, quelli non provocati dall'uomo, ne possono assorbire solo circa metà di tale importo. Ma il mondo sta bruciando anche per altri motivi, che nulla hanno a che fare con l'ambiente e il riscaldamento globale. Il punto dolente è proprio laddove ha avuto inizio la storia dell'Umanità: l'antica Mesopotamia, la Siria e la Terra Santa, luoghi dove la mano dell'uomo irresponsabile continua a fomentare morte, atrocità, distruzione...  " Non si fa la g

Diritti delle donne: il medioevo del futuro prossimo

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Uno studio dell'UNICEF ha mostrato che le mutilazioni genitali femminili e il taglio sono diminuiti in più della metà dei 29 paesi in cui venivano praticati. Questo è il caso del Benin, Iraq o Nigeria, dove queste pratiche sono diminuite di circa la metà. La mutilazione genitale femminile è ancora molto praticata in Somalia, Guinea, Gibuti ed Egitto. Non è diffusa in Camerun e Uganda. Secondo il rapporto 2013 dell'UNICEF, la maggior parte delle ragazze subiscono mutilazioni genitali femminili prima dell'età di 5 anni. Il fenomeno consiste nella rimozione o asportazione parziale di parti esterne dei genitali femminili. E' radicata nelle tradizioni conservatrici ma non ha alcun fondamento nella dottrina islamica, secondo la massima autorità teologica sunnita, l'imam di Al Azhar.   QUI su   rochester.indymedia.org / cos'è la mutilazione genitale. L'argomento, che significa solo tanto dolore per le donne, sta tornando ora di attualità. Il movimento

Stretto di Hormuz: il braccio di ferro continua

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In previsione della chiusura dello Stretto di Hormuz, utilizzato per un terzo del commercio di idrocarburi via mare del mondo, l'Iran sta accelerando i lavori per completare la costruzione dell'oleodotto Nord strategico e collegarlo all'oleodotto Kirkuk-Ceyhan per esportare petrolio dal porto di Ceyhan via Bassora. In questo contesto, anche l'Iraq ha approvato un piano per espandere le sue rotte di esportazione di petrolio da spedire a Ceyhan in Turchia. Il piano di emergenza è stato creato dal governo iracheno per far fronte a qualsiasi potenziale crisi se l'Iran dovesse chiudere lo Stretto di Hormuz, che fermerebbe circa l'80 per cento delle esportazioni petrolifere irachene. Dopo l'azione della Marina Usa di rafforzare ulteriormente lo schieramento navale nel Golfo Persico   (oltre alle unità della V flotta in Bahrein, il Pentagono invierà altre 4 navi cacciamine e altri 4 elicotteri  CH-53 Sea Stallion (nell'immagine) per l'individuazione di

L'oro blu trasportato dall'Alaska all'India

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In un disegno commerciale che tenta di correggere alcune delle diseguaglianze inflitte sin dall'inizio dal cambiamento climatico, l 'acqua di un lago in Alaska sarà inviata ad un nuovo Hub,  ancora da costruire, a Mumbai, per essere poi esportata nelle città aride del Medio Oriente. A San Antonio , Texas, l'azienda promotrice ha annunciato l'intenzione di esportare 12 miliardi di galloni di acqua all'anno dal Blue Lake Reservoir in Sitka, Alaska, in un nuovo  hub dell'acqua,  sulla costa occidentale dell'India. Ci sono migliaia di miliardi di litri di acqua in un serbatoio lungo tre miglia in prossimità di una cittàdina chiamata Sitka nell'arcipelago al largo della costa occidentale del Canada. Si chiama Blue Lake, e nelle vicinanze ci vivono meno di 9.000 persone, il che significa che c'è solo una piccola pressione locale nella fornitura di acqua.   L'acqua del lago è abbastanza pura da bere senza alcun trattamento, ed è al