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Artico: il mistero della Operation IceBridge

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La NASA ha pubblicato un'immagine che mostra dei punti circolari, delle fessure misteriose nel ghiaccio marino artico, ma non sa cosa siano o cosa li abbia provocati. Questa specie di buchi nel ghiaccio sono state rilevati da un aereo con le attrezzature scientifiche nella missione annuale della NASA chiamata " Operation IceBridge" Lo scienziato glaciologo in missione John Sonntag ha visto questi punti circolari, fessure, fosse, buchi, fate voi... durante un volo il 14 aprile acquisendone un'immagine rilasciata più tardi dalla NASA (immagine sopra) . Ogni anno la Operation IceBridge  si svolge nelle regioni polari del pianeta. Quest'anno ha segnato la missione n. 10 sull'Artico. Durante questo tempo, i ricercatori mappano il ghiaccio del mare e della terra; quest'anno è stato scoperto un mistero. Secondo l'agenzia spaziale, Sonntag ha notato gli insoliti cerchi e buchi mentre si trovava su un aereo di ricerca P-3 . L'aereo sorvolava l

Africa ? Mai vista così bella !

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L'Agenzia Spaziale Europea rilascia la prima copertura della Terra ad alta risoluzione per l'Africa Questa non è solo un'immagine dell'Africa. Rappresenta la prima del suo genere: una mappa ad alta risoluzione dei diversi tipi di coperture che si trovano sul continente, rilasciata da un rapporto dall' Agenzia Spaziale Europea. Le mappe di copertura del terreno rappresentano i diversi materiali fisici che coprono la Terra, se il materiale è vegetazione, zone umide, cemento o sabbia. Possono essere utilizzate per tenere traccia della crescita delle città, valutare le inondazioni, tener conto dei problemi ambientali come la deforestazione o la desertificazione e altro ancora. La mappa di copertura del territorio africano di recente rilascio mostra il continente africano in una risoluzione estremamente dettagliata. Ogni pixel rappresenta solo 65 piedi (20 metri) del suolo. È progettata per aiutare i ricercatori a modellare l'estensione dei cambiamenti cli

Al via la creazione della prima mappa completa di tutti gli oceani del mondo

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La prima mappatura completa del fondo oceanico sta creando controversie. Le mappe di queste profondità acquatiche potrebbero trasformare l'oceanografia, aiutando anche l'estrazione mineraria in cerca di profitto La Terra non ha carenze di forme straordinarie: il Monte Everest si erge maestoso sopra le nuvole; il Grand Canyon penetra nelle profondità degli strati rocciosi del deserto; le montagne che compongono le Ethiopian Highlands, una massa massiccia di montagne che costituiscono la più grande area continua della sua altitudine in tutto il continente; è chiamato Tetto dell'Africa a causa della sua altezza e della vasta area che occupa. Tuttavia, questi  fantastici luoghi perdono di valore se confrontati alle drammatiche formazioni che si trovano sotto l'oceano. Accanto alle montagne e alle gole del mare profondo, il Grand Canyon è un semplice fossato, il Monte Everest un pendio di conigli e le Highlands un formicaio sul Corno d'Africa. La forma del fon

NOAA ha in mente di mappare la spazzatura sul fondo degli oceani

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Gli scienziati del NOAA (National Oceanic and Atmospheric) annunciano un ambizioso progetto di mappatura dello strato della spazzature sul fondo marino. L'impresa potrebbe richiedere 20 anni. " Con circa 110 milioni di chilometri quadrati di spazzatura oceanica rimasta completamente inesplorata, ci auguriamo che il prossimo anno si possa iniziare a produrre carte batimetriche delle vaste gamme di detriti arenati sul fondo dell'Oceano Pacifico " ha detto l'amministratore di NOAA Jane Lubchenco, spiegando che i topograf i useranno ecoscandagli multibeam per creare un modello digitale del terreno e visualizzare molte formazioni di rifiuti sospetti che esistono sul fondo marino, comprese profonde trincee fatte con pile di pneumatici, innumerevoli creste di rottami metallici, e montagne di flaconi per detersivo. " Può essere ambizioso, ma speriamo di definire finalmente i contorni di ogni centimetro quadrato dei detriti di plastica e metallo sul fondo d

Rifiuti tossici: e anche stavolta l'Italia...

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Probabilmente non è una notizia fresca di giornata, ma credo valga la pena postarla, non fosse altro per assicurarci che anche in questo caso il nostro Bel Paese non si lascia mancare proprio niente. Dalla mappatura sui crimini ambientali che l'ONU per la prima volta sta tracciando proprio in questi giorni, il dato più rilevante che c'interessa è che degli ottantotto casi di traffico internazionale di rifiuti tossici presi in esame tra il 2005 e il 2010 in tutto il mondo, settantacinque vedono coinvolta l'Italia. E' dagli anni 80 che la criminalità organizzata ha fatto del traffico di rifiuti tossici un business miliardario in Italia e nel mondo, secondo una direttrice sempre uguale: far convergere i rifiuti tossici nel sud del mondo. Esiste una convenzione che vieta espressamente che i paesi del nord del mondo usino il sud del pianeta come discariche dei loro prodotti. La Commissione Europea ha chiesto alla Corte di giustizia di condannare l'Italia ad una