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Il grave pericolo circa la scomparsa degli insetti

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Buongiorno cari lettori, e buona Pasquetta Oggi vorrei esporvi un grave problema riguardante gli insetti che popolano la Natura circostante e che ci forniscono praticamente tutte le varietà di vegetali attraverso l'impollinazione. Negli ultimi decenni, a causa del cambiamento climatico e dell'inquinamento causato dall'uomo, tante specie di insetti stanno scomparendo.  Il famoso biologo E.O. Wilson scrisse nel 1987: "Se gli invertebrati dovessero scomparire, dubito che la specie umana possa durare più di pochi mesi". Le popolazioni di insetti si stanno riducendo a ritmi variabili nello spazio e nel tempo, persino in aree protette, ma si stima che il calo della loro abbondanza si aggiri intorno all'1-2% all'anno, e al 10-20% per decennio. "Pensa a un proprietario terriero con una casa da un milione di dollari su un fiume un po' selvaggio. Se perdono dal 10% al 20% ogni decennio, è orribile, significa che anche dopo un secolo, non hai davvero più nie

Un chiarimento sul cambio di gestione

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Buonasera, cari lettori Prima di trattare ulteriori argomenti, come quelli degli ultimi post, vorrei chiarire il motivo per cui questo blog ha, fondamentalmente, virato su tematiche un po' diverse rispetto a quelle originarie. Da qualche mese, "Il professor Echos", da sempre gestito da mio padre, è passato in mia gestione, e il mio intento è quello di andare al di là degli argomenti trattati in precedenza, che, come dire, erano ancorati all'operato umano riflessosi nella natura. Ciò su cui vorrei soffermarmi, invece, è la Natura, che ci dà la vita, fornendoci nutrimento e ossigeno in primis. Quel che vorrei trasmettervi, scrivendo questi articoli, è l'amore e il rispetto verso le piante e i fiori, indispensabili per la nostra sopravvivenza quanto gli insetti che ne permettono la riproduzione, e quindi la sopravvivenza. Vorrei che guardaste il mondo che vi circonda con occhi diversi, e che sapeste che quella farfalla ferma sul fiore sta in realtà compiendo una gran

Storia e proprietà della Betulla

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 Buongiorno, cari lettori! Mi chiamo Louisiana, e d'ora in avanti gestirò questo blog che avete ben conosciuto e apprezzato con i contenuti di mio padre. Gli argomenti che ho intenzione di trattare qui sono un po' diversi da quelli che avete avuto l'opportunità di leggere, in quanto vorrei soffermarmi particolarmente sul mondo della Natura in sé, con tutte le sue meraviglie e le sue sorprese, su cui spesso non ci si sofferma abbastanza. Per iniziare, vorrei parlarvi di un albero che personalmente rientra tra i miei preferiti, e dei suoi vari aspetti, compreso quello folkloristico: la Betulla. La Betulla - in gergo, "BETULA ALBA" - appartiene alla famiglia delle Betulacee, e si distingue in due sottospecie: la "Betula pendula", anche nota come "Betulla Bianca", e la "Betula pubescens", conosciuta come "Betulla pelosa". In Italia, cresce nella zona montana e subalpina delle Alpi e degli Appennini. Questo magnifico albero è spe

OCO-2, il satellite della NASA, ci mette in guardia dal clima futuro.

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La più recente mappatura di anidride carbonica rilevata dal satellite della NASA ha rilevato un picco drammatico della quantità di gas a effetto serra nell'atmosfera, misurando il più grande aumento annuale che la Terra ha visto in almeno 2000 anni. La causa? Il surriscaldamento di tre grandi regioni forestali tropicali in tutto il mondo L' Orbiting Carbon Observatory (OCO-2) è uno dei satelliti che raccolgono dati sulle emissioni di gas a effetto serra e il ricercatore Junjie Liu del NASA Jet Propulsion Laboratory (JPL) a Pasadena, in California, ha utilizzato i dati di questa sonda per scoprire quanto - o in questo caso, quanto poca - anidride carbonica (CO2) è stata assorbita dall'atmosfera dalle foreste tropicali della Terra. La NASA ha presentato i nuovi risultati della ricerca in una teleconferenza il 12 ottobre presieduta da Liu e Michael Freilich, direttore della divisione Scienza della Terra presso la sede della NASA a Washington, e altri important

La prima Enciclopedia di medicina tradizionale indigena stampata dai Matsés

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Li avevamo conosciuti alle prese con l'ineffabileMr Nilsson , a proposito di pratiche riguardanti il Carbon credit. Ora i Matses, popolo indigeno di circa due migliaia di persone, che vive nella foresta amazzonica, sul fiume che segna il confine tra Brasile e Perù, che per loro non ha però alcun significato, visto che vivono su entrambe le sponde dello Yaquerana, ritornano alla ribalta con un'eccezionale iniziativa voluta soprattutto dagli anziani della tribù. In un incontro segreto tenutosi a maggio in un remoto villaggio di frontiera, 5 anziani sciamani, hanno scritto in due anni di lavoro la prima the Matsés Traditional Medicine Encyclopedia (Enciclopedia di Medicina Tradizionale ) mai scritta da una tribù amazzonica. L'operà è stata redatta da cinque sciamani, con l' assistenza del gruppo di conservazione Acate ,, che si propone di preservare la foresta amazzonica.  L'enciclopedia consta di 500 pagine piene zeppe di dettagli di ogni pianta usat

Global warming: le piante che fioriscono velocemente...

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Una ricerca condotta negli Stati Uniti e pubblicata sul sito web di Nature , evidenzia come il riscaldamento globale stia avendo un impatto significativo su centinaia di specie animali e vegetali in tutto il mondo, cambiando alcuni modelli di allevamento, di migrazione e di alimentazione. Lo studio si basa su dati provenienti da studi del ciclo di vita delle piante e di esperimenti effettuati in quattro continenti e 1.634 specie. Si è riscontrato che alcuni esperimenti avevano sottovalutato la velocità della fioritura da 8,5 volte e le foglie che crescono di 4 volte. Come risposta ai cambiamenti climatici le piante sono fiorite più velocemente di quanto gli scienziati avevano previsto, fenomeno che potrebbe avere effetti devastanti a catena sulla catena alimentare e sull'ecosistema. L'aumento della concentrazione di anidride carbonica nell'atmosfera dalla combustione di combustibili fossili può influenzare il modo in cui le piante producono ossigeno, mentre tempe

Antartide sotto assedio da piante invasive

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Gli scienziati e gli ecoturisti che visitano il continente antarico stanno portando migliaia di semi che hanno una migliore possibilità di mettere radici come le temperature calde. Gli ecosistemi incontaminati sono a rischio. Le specie aliene stanno invadendo l'Antartide come succede nell'Artico - e potrebbero modificare sostanzialmente gli ecosistemi nell'ultimo continente relativamente intatto del mondo, afferma un team internazionale di scienziati su il giornale  Proceedings of the National Academy of Sciences . La gente pensa ancora all'Antartide come una regione selvaggia ancora incontaminata, ma che sta rapidamente cambiando, ha detto l'autore principale Chown Steven dell'Università di Stellenbosch in Sud Africa. Nel corso degli ultimi decenni, l'attività umana è aumentata drammaticamente. Durante la stagione estiva 2007-08, circa 33.000 turisti e 7.000 scienziati (incluso il personale ausilario) sono approdati là, portando le conseguenze ecologic

Una maggiore diversità genetica è la chiave della sopravvivenza delle colture nell'era del Global Warming

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Dei ricercatori australiani hanno dimostrato che la diversità genetica potrebbe essere la chiave per la sopravvivenza dele colture alimentari di fronte alla minaccia incombente del riscaldamento globale. In un rapporto pubblicato su " Proceedings of the National Academy of Sciences" (PNAS) ,” dell' University of Queensland, gli scienziati dicono che le piante di riso selvatico nelle zone più calde e secche dell'Australia tendono ad essere più geneticamente varie. Il professor Robert Henry del Queensland Alliance for Agriculture and Food Innovation (QAAFI), che ha guidato il team di ricerca, ha detto che ci sono state conseguenze a livello mondiale per questa scoperta. " Questa scoperta sarà utile nella selezione delle varietà delle colture che possono far fronte ad un clima variabile e mutevole" , ha detto. La diversità genetica trovata dagli scienziati è vista come un baluardo contro il cambiamento climatico perché alcuni geni  offrono alle piante u

L'isola venuta dal nulla

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Apparve come per magia davanti gli occhi di pescatori increduli. Erano le 7 e un quarto del mattino del 14 novembre 1963. A  circa 32 km dalla costa sud dell'Islanda emerse dalle acque un vulcano, che in una sola notte si trasformò in un'isola, battezzata Surtsey , l'isola di Surtur, il dio vichingo del fuoco. Un mese e mezzo dopo un'altra eruzione sottomarina fece comparire altre due piccole isole, destinate a scomparire nel giro di qualche mese. Nei primi tre, quattro anni, la trasformazione dell'isola venuta dal nulla è molto movimentata, finchè, con l'ultima vera eruzione  nell'agosto del 1966, la composizione dell'isola si stabilizza ma solo il 5 giugno dell'anno seguente si ferma definitivamente, misurando 2,7 chilometri quadrati, all'incirca due volte il Principato di Monaco. In quelle eruzioni l'energia emessa è stata pari a 250 volte la bomba atomica sganciata su Hiroshima. Con il passare del tempo sull'isola comincia la vi

Fosforo: il futuro dell'agricoltura è in pericolo

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La vita delle piante ha bisogno di molti elementi nutritivi che trova nel terreno e che assorbe disciolti dall'acqua. Di questi elementi, in quantita rilevante, troviamo azoto, fosforo, potassio e calcio. Altri minerali, quali ferro, manganese, zinco e rame sono sufficienti in tracce.  L'uomo, con il raccolto allontana la pianta dalla terra, cosicchè tutte le sostanze assorbite dall'organismo vegetale vengono sottratte ad essa, che ogni anno, con le colture, s'impoverisce degli elementi più importanti, che verranno poi reintegrati dal terreno per renderlo disponibile a nuove colture, aumentandone il grado di fertilità con la concimazione. Il fosforo è un elemento importante nell'organismo umano per il metabolismo di grassi, carboidrati e proteine ma è altresì un ingrediente fondamentale per i fertilizzanti, i pesticidi, i detersivi ed altri prodotti chimici industriali e domestici.  La maggior parte dei depositi di fosforo naturale proviene da scheletri di

Biocarburanti da mangrovia e salicornia

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I ricercatori del Masdar Institute in the United Arab Emirates stanno lavorando (in un'azienda agricola di circa 2 chilometri quadrati)   ad un progetto che unirà i pesci e l'allevamento dei gamberetti con la coltivazione di alberi di mangrovie e salicornia ( nell'immagine) , una pianta con ricchi semi oleosi, che può essere convertita in combustibile. Lo scopo è quello di produrre biocarburanti senza togliere la terra dalle colture alimentari o con grandi quantità di acqua dolce, che, secondo Scott Kennedy, assistente universitario all'istituto di Masdar che sta conducendo il progetto, sono due delle imperfezioni principali dei combustibili biologici convenzionali,  Il progetto è sostenuto da parecchie aziende importanti: Boeing, Etihad Airways (la compagnia aerea nazionale degli Emirati Arabi Uniti),e UOP Honeywell,  che fornirà la tecnologia per la conversione della biomassa di precursori chimici e combustibili. Kennedy e i suoi colleghi affinano una tecnica

Guardarsi dall'aria interna delle nostre case...

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La qualità dell'aria nelle abitazioni, uffici e altri spazi interni sta diventando un problema grave per la salute, in particolare nei paesi sviluppati, dove le persone trascorrono gran parte del loro tempo (oltre il 90%) in casa. Sorprendentemente, in alcune zone della casa, l'aria interna sembra essere 12 volte più inquinata dell'aria esterna. Inquinanti dell'aria interna provengono da pitture, vernici, adesivi, arredamenti, abbigliamento, solventi, materiali da costruzione, e persino dall'acqua del rubinetto. Un lungo elenco di composti organici volatili o COV (tra cui benzene, xilene, esano, eptano, decano, tricloroetilene (TCE), e il cloruro di metilene) , hanno dimostrato di causare malattie nelle persone che sono esposte negli spazi interni. Malattie gravi come asma, nausea e malattie croniche, compreso il cancro, la riproduzione, lo sviluppo, e disturbi respiratori, tutti sono legati alla esposizione COV. Questi inquinanti nocivi che respiriamo all'int

Estinzione di specie marine e piante officinali dietro l'angolo

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Un gruppo di ricercatori australiani e americani, impegnati nello studio dell'impatto dei cambiamenti climatici sui coralli, si é imbattuto casualmente in un nuovo mondo sottomarino a sud dell'isola della Tasmania. Usufruendo della tecnologia d'uno speciale dispositivo teleguidato, equipaggiato con videocamera ad altissima risoluzione, sono state catturate immagini di nuove specie animali e vegetali ad oltre tremila metri di profondità, nell'Oceano australiano. Sono circa 274 nuove specie, tra i quali grandi ragni marini, stelle e coralli sinora sconosciuti che andranno ad arricchire i libri di buiologia marini. Si teme, tuttavia, che se i livelli di anidride carbonica non si abbasserranno, la vita marina attorno alla Barriera corallina, potrebbe diventare solo un ricordo entro la fine di questo secolo. Sarebbe una grave perdita per il mondo scientifico, considerando che alcuni coralli hanno 10 mila anni di vita e contengono preziosissime informazioni sul clima da quell