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La disfida dei due contendenti: contratti alla mano

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CONTRATTI ALLA MANO: Ecco le prove.   La migliore risposta   ( Cliccare) data da un Consigliere dì Stato americano ”Sono state sottovalutate le decisioni (aggiungo io imperialistiche) di Biden!" Il bilancio è che la NATO ora è arrivata con i suoi alleati davanti al Porto di San Pietroburgo (città natale di Putin), sono state smaltite tutte le vecchie munizioni e la spesa è stata divisa tra i vari alleati,  non è morto neanche uno soldato americano (soli russi e d ucraini- questo per loro non è importante) e l’Europa (grazie alle sanzioni sul gas e petrolio) non è più competitiva rispetto all’industria americana. Questa nuova economia favorirà gli investimenti europei in America.” Credo non ci sia da aggiungere nulla per capire quanto siamo manipolati! Sono stati calpestati i diritti civili nel Donbas per provocare Putin. Zelenskji strapagato è stato ora premiato in America come uomo dell’anno. Tutti i corrotti europei vengono premiati in America.  L’Ucraina (Zelenski) ha emesso de

Strategie guerresche solo per impressionare il mondo

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Se la Russia subirà minacce "risponderà con mezzi che i suoi avversari non hanno ancora". E' questo l'avvertimento del presidente Vladimir Putin in un discorso ai parlamentari di San Pietroburgo. Il leader russo ha aggiunto: “Devono sapere che ci sarà una risposta e sarà rapida. Abbiamo strumenti che nessuno ha e li useremo, se necessario. Voglio che tutti lo sappiano” Che sia un bluff o un avvertimento concreto, tutto fa pensare che Putin si riferisse al Sarmat ICBM di cui, solo una settimana fa, ha assistito al lancio “perfettamente riuscito” dal cosmodromo di Plesetsk, sul Mar Bianco. Una "super arma" che i media russi hanno ribattezzata apocalittica: il fiore all'occhiello dei programmi di difesa di Mosca per lo sviluppo di sistemi militari innovativi che vanno dai razzi fino ai sottomarini. Ma potrebbe anche darsi sia un bluff, sul genere di quello  delle super-armi che il Terzo aveva Reich in mente di utilizzare contro gli alleati per cambiare il c

L' invasione dell'Ucraina blocca la corsa degli Stati Uniti nell'Artico

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Gli alleati riconsiderano le ambizioni russe nell'Artico Le ricadute dell'attacco russo all'Ucraina hanno già raggiunto la vetta del mondo. La cooperazione dell'Occidente con Mosca nell'Artico, già tesa dopo anni di rafforzamento dell'esercito russo nella regione ghiacciata, si è ora fermata a causa del conflitto in corso in Ucraina. Il Consiglio Artico, composto da otto membri, attualmente presieduto dalla Russia, ha effettivamente sospeso le operazioni, archiviando un forum cruciale per Washington, Mosca e gli altri sei paesi membri per affrontare ed eludere gli scontri su questioni chiave come il cambiamento climatico, le risorse energetiche ed economiche e le attività delle forze armate nell'alto nord. Allo stesso tempo, il presidente russo Vladimir Putin ha promesso che la sua campagna militare (non provocata) in Ucraina non svierà le ambizioni artiche in rapida espansione del Cremlino. Molto prima dell'invasione dell'Ucraina del 24 febbraio, il

Ci sarà la tanto temuta guerra tra Russia e Occidente?

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La tanto temuta guerra tra Russia e Occidente non ci sarà. Tutt'al più potrebbe insorgere una guerra locale tra Russia e Ucraina, la quale si dimentica del suo passato storico (che parte sin da i tempi di Gengis Khan, semmai ancora prima).  L'assedio di Kiev da parte dei Mongoli ebbe luogo tra il 28 novembre e il 6 dicembre 1240 e portò alla vittoria dei Mongoli. Fu un duro colpo morale e militare per il Principato di Halych-Volhynia che si estendeva tra i fiumi San e Wieprz in quella che oggi è la Polonia sud-orientale a ovest, e le paludi di Pripet (ora in Bielorussia) e l'alto Bug meridionale nell'odierna Ucraina a est. Ciò permise a Batu Khan, condottiero vittorioso in precedenza in Crimea, il quale decise con gli altri fratelli e parenti, signori degli eserciti e titolari dei brevi e instabili Khanati centroasiatici, di conquistare le terre verso il Volga e di puntare verso l'Europa l'espansione del suo popolo. Ora l'Ucraina, la cui storia è intrecciata

Russia: il governo ridisegna la gestione artica

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A distanza di più di due secoli, dalla guerra franco-indiana che si ebbe nel XVIII secolo tra inglesi e francesi, in cui impavidi esploratori si addentravano nei freddi territori dei nativi del Nord America alla ricerca del mitico Passaggio a Nord Ovest , tanta acqua ne è passata sotto i ponti. Le gesta di quegli uomini sono ben comprensibili guardando un vecchio film avventuroso di King Vidor " Passaggio a Nord-Ovest ", interpretato da   Robert Young e Spencer Tracy , nelle vesti del maggiore Rogers. Oggi tutta quella zona e l'Artico in generale, è diventata una grande e fredda autostrada marina su cui navigano grandi bastimenti merci e rompighiaccio nucleari alla ricerca di fonti energetiche per soddisfare l'insaziabile fame di energia che assilla il genere umano.   Per la Russia lo sviluppo della Northern Sea Route (rotta del Mare del Nord) è diventata una priorità fondamentale nella strategia del trasporto russo ed è un percorso di spedizione defini

La prima nave gassiera al mondo è giunta in un porto artico

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La prima nave gassiera al mondo è giunta in un porto artico. E' il Christophe de Margerie (Arc7) che trasporta 172,6 mila metri cubi di gas naturale liquefatto (GNL) ed ha completato il suo viaggio fino a Sabetta port (Yamal-Nenets Autonomous District) attraverso la rotta del Mare del Nord nel quadro delle prove in mare. La dogana ha approvato le procedure doganali e la cisterna sarà collocata all'ormeggio tecnologico destinato al carico di navi con GNL. Il Christophe de Margerie nell'ambito del progetto strategico per l'energia russo Yamal LNG,  è il primo di 15 navi gassiere che può funzionare a temperature fino a meno 52 gradi Celsius e può passare attraverso il ghiaccio di spessore fino a 2,1 metri. Per l'evento di assoluto richiamo, è attesa la partecipazione del leader russo Putin , che parteciperà in videoconferenza con Sabetta port. La Yamal LNG Company sta costruendo un impianto per la produzione di gas naturale liquefatto con la capaci

La Russia in vista del summit di Parigi e le contestazioni ambientaliste

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In vista della Conferenza sul clima di fine anno a Parigi  (COP 21), il mondo ambientalista critica fortemente il poco impegno russo sul taglio delle emissioni inquinanti. Con le sue gigantesche riserve di petrolio, gas e carbone, la Russia emette 2 miliardi di tonnellate (gigatonnes) di CO2 equivalenti all'anno, il che lo rende il quarto più grande produttore di gas serra dopo Stati Uniti, Cina e India. Secondo Greenpeace, l'85 per cento delle emissioni di CO2 equivalenti in Russia proviene dalla sua industria energetica. Eppure a marzo il grande Paese si è impegnato di mantenere le emissioni al 25-30 per cento al di sotto del livello che ha generato nel 1990, l'anno prima che crollasse l'Unione Sovietica e il suo vasto complesso industriale. Un gruppo di quattro gruppi di ricerca sul clima globale, conosciuti collettivamente come Climate Action Tracker , hanno valutato l'impegno della Russia come "inadeguato", peggio della valutazione "

Al via la "fortezza mobile" russa nell'Artico

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L'Artico, con le sue notevoli risorse, fa gola a tutti i Paesi vicini, in particolare alla Russia, che potrebbe ridisegnare i confini nazionali in Europa per riaffermarne la sua influenza geopolitica, ma i confini equivalenti nell'Artico non sono mai stati stabiliti. La crescente tensione con l'Occidente per la questione ucraina ha indotto il Presidente Vladimir Putin a far compiere una esercitazione militare, non ai confini con l'Ucraina, come ci si aspetterebbe, ma migliaia di chilometri di distanza nel Polo Nord. Quasi 40.000 soldati, 41 navi da guerra e 15 sottomarini parteciperanno alle esercitazioni lungo le vaste province orientali e i possedimenti marittimi della Russia, secondo l' Associated Press . In risposta a ciò che percepisce come una invasione occidentale, per testare la prontezza di difesa lungo questa vasta area, il Cremlino ha iniziato le esercitazioni militari nell'Artico e nella Siberia, creando una grande fortezza mobile difesa

La nuova guerra fredda in nome del gas

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La nuova guerra fredda tra Russia e Occidente segue una logica, che più trasparente non si può. I rapporti tra il Cremlino e Washington coi in suoi alleati, sono così tesi che Putin stoppa la realizzazione del gasdotto South Stream: 600 chilometri di tubi dalla costa russa del Mar Nero attraverso la Bulgaria e poi i Balcani il confine tra Italia, Austria e Slovenia  per portare a noi europei 63 milioni di metri cubi di gas naturale l'anno, estratto nella lontana Siberia. Sout Stream è un progetto russo, francese, tedesco con l'Italiana Saipem (ENI), impegnata nella costruzione del tratto sottomarino di South Stream, nel Mar Nero, che oggi in Borsa ha perso il 10 per cento.  Lo stop voluto da Putin, e la situazione in Ucraina, diventata terra di contesa tra i due schieramenti, da cui sono derivate le sanzioni dell'Occidente, stanno colpendo duramente l'economia russa, con il rublo in discesa e taglio drastico alle stime di crescita. Il crollo del rublo e delle quotazi

Kara Sea: una montagna di petrolio grande quanto quello dell'Arabia Saudita

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Le risorse petrolifere del Kara Sea  (una porzione meridionale del mar Glaciale Artico compresa tra il 60º e il 90º meridiano est ), sono comparabili con quelle dell' Arabia Saudita. Lo ha detto Igor Sechin,  amministratore delegato della Rosneft, al presidente Putin in una chiamata televisiva. In presenza dei leader della ExxonMobil e della Norwegian North-Atlantic Drilling, Sechin ha riferito al presidente del lancio dell'operazione di perforazione presso the  University-1 , la storica compagnia della società nel Mare di Kara.  Secondo Sechin, le risorse petrolifere del Kara Sea superano quelle del Golfo di Messico, della piattaforma brasiliana, dell'Alaska e Canada settentrionale e possono essere confrontati con le risorse dell'Arabia Saudita. Siamo disposti a esplorare l'estensione extraterritoriale delle risorse petrolifere occidentali della Siberia e l'intenzione di aprire una nuova base petrolifera nel Kara Sea, ha riferito Sechin a Puti

La Russia disseta di energia pulita il boom economico cinese

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Un accordo storico. Un accordo tra due grandi Paesi spesso alleati ideologicamente che non si sono mai pestati troppo i piedi, pur diffidando l'uno dell'altro. Un accordo che riscrive un nuovo ordine mondiale, e avvalora quello di cui eravamo già a conoscenza:  l'alba del nuovo impero . In questi giorni la Cina ha firmato un accordo con la Russia pari a 400 miliardi di dollari per una fornitura di gas naturale di 38 miliardi di metri cubi di gas l'anno. In questo modo il gigante asiatico, dipendente in gran parte dal carbone, per soddisfare il suo boom economico, potrà dissetarsi di  molta energia non inquinante. L'accordo segna una nuova collaborazione tra due paesi che comunque hanno sempre cercato di contrastare l' influenza degli Stati Uniti negli affari mondiali. Per l'alleato russo questo mega accordo è  una mossa diplomatica, in previsioni di possibili sanzioni internazionali per le sue azioni aggressive in Ucraina, ma anche un avvertimento

Putin: impossibile fermare lo sviluppo nell'Artico

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Mentre da Stoccolma , l'IPCC dichiara che il riscaldamento globale in atto è " inequivocabile "  e che "l'influenza umana, le cui attività provocano  disastri naturali, siccità e inondazioni è rilevante..." A tal proposito leggiamo cosa dice Maria Cristina Facchini, che ha contribuito alla stesura di 1000 pagine del rapporto che verrà rilasciato lunedì. “ È probabile al 95-100% che le attività antropiche, uso dei combustibili fossili e deforestazione, abbiano causato più della metà dell’aumento di temperatura osservato, che a sua volta ha causato il riscaldamento degli oceani, lo scioglimento dei ghiacci, l’acidificazione degli oceani, l’innalzamento dei mari e l’intensificarsi di alcuni fenomeni estremi nella seconda metà del 20° secolo” . E mentre la polemica che segue all'arresto dei 30 attivisti di Greenpeace in Russia, tra cui un italiano, che protestavano contro la perforazione di Gazprom nel  Pechora Sea continua, Putin, l'imperator

South Stream: allo studio un nuovo percorso del gasdotto per bypassare l'Ucraina

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Con il vero inverno alle porte, in Europa la domanda di gas sta crescendo velocemente, perciò si richiede una più rapida attuazione dei progetti in corso. I progetti devono essere redditizi e competitivi, confrontati agli itinerari attuali o previsti. A tal fine, vengono proposte alcune soluzioni per abbattere sia i costi e i tempi necessari per la realizzazione del progetto South Stream. Il primo ministro Vladimir Putin ha incaricato il gigante del gas Gazprom ad accelerare la costruzione di un gasdotto sotto il Mar Nero in un apparente tentativo di mettere sotto pressione l'Ucraina, il principale fornitore di gas russo verso l'Europa e molto legato al progetto South Stream, la cui co-proprietà è di Gazprom, la francese EdF,  l'Eni e la tedesca  Wintershalla. Putin, nei commenti televisivi, ha detto all'executive di Gazprom Alexei Miller, che "sarebbe opportuno" avviare la costruzione del gasdotto alla fine del prossimo anno, e non nel 2013. La mossa