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La sfida ambientale dell'India

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Le tragiche vicende indiane  fatte di violenza balorda e sfrenata, finite sulle prime pagine di tutti i giornali e telegiornali, hanno scosso le coscienze di tutto il mondo ma non hanno comunque insegnato nulla ai mostri che tuttora perpetrano le loro perverse attività criminose verso le donne. L'India, terza economia del globo e seconda economia per sviluppo di crescita, mal si coniuga all'indecente livello di analfabetismo, povertà e malnutrizione che nelle sue città, strade e baraccopoli mostrano così palesemente. Al pari del gigante dei giganti, la Cina, che sta per diventare la prima economia planetaria scalzando gli Stati Uniti, sempre primi sin dal 1872, il subcontinente indiano dovrà ora occuparsi seriamente delle enormi sfide ambientali che dovrà affrontare, che s'intrecciano inevitabilmente tra le economie emergenti.  Un recente rapporto dell'ONU sui cambiamenti climatici ha rivelato che l'India è una delle nazioni più a rischio del mondo in f

Italia: la cementificazione che avanza ci toglie da mangiare

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Circa un secolo fa, prima dell'avvento del contadino tecnologico, nessuna società poteva permettersi di sottrarre braccia ai campi. In Italia, la stragrande maggioranza della popolazione viveva nei campi e da essi traeva da mangiare. Poi dal settore primario si andò ad affermare il mondo delle industrie. Ai giorni nostri è il terziario, cioè Servizi, trasporti e comunicazione a farla da padrone. E i campi hanno perso la loro reddittività. Poi se si aggiunge la cementificazione che avanza sempre più... Oggi l'Italia ha perso la superficie agricola pari a quella della Slovacchia (circa 5o mila km2) e ogni giorno 100 ettari di terreno vengono cementificati e impermeabilizzati. Solo negli ultimi 40 anni la superficie agricola è diminuita del 28%. Si sono persi 5 milioni di ettari di agricoli: si è passati da una superficie coltivata di 18 milioni di ettari meno di 13 milioni. Se diminuisce la superficie coltivata si mette in gioco la produzione degli alimenti base della nost

Una maggiore diversità genetica è la chiave della sopravvivenza delle colture nell'era del Global Warming

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Dei ricercatori australiani hanno dimostrato che la diversità genetica potrebbe essere la chiave per la sopravvivenza dele colture alimentari di fronte alla minaccia incombente del riscaldamento globale. In un rapporto pubblicato su " Proceedings of the National Academy of Sciences" (PNAS) ,” dell' University of Queensland, gli scienziati dicono che le piante di riso selvatico nelle zone più calde e secche dell'Australia tendono ad essere più geneticamente varie. Il professor Robert Henry del Queensland Alliance for Agriculture and Food Innovation (QAAFI), che ha guidato il team di ricerca, ha detto che ci sono state conseguenze a livello mondiale per questa scoperta. " Questa scoperta sarà utile nella selezione delle varietà delle colture che possono far fronte ad un clima variabile e mutevole" , ha detto. La diversità genetica trovata dagli scienziati è vista come un baluardo contro il cambiamento climatico perché alcuni geni  offrono alle piante u

Asia: la guerra dell'acqua 2

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Riguardo l'acqua la posizione dell'India è ancora più precaria. Deve supportare più di un sesto della popolazione mondiale con meno di 1/25esimo di acqua del mondo. A fronte di un approvvigionamento di acqua corrente di 740 miliardi di metri cubi, la domanda del paese, secondo uno studio internazionale, si svilupperà per circa 1,5 trilioni di metri cubi entro il 2030. Il paese, di cui i quattro-quinti delle acque del Chenab, dello Jhelum e del'Indo affluiscono nel Pakistan nell'ambito del Trattato del 1960, malgrado  la sua porzione del bacino vacilla sotto l'acqua, non ha potuto completamente utilizzare le acque del Sutlej, del Beas e del Ravi riservate esclusivamente per il suo utilizzo.  Di conseguenza, il Pakistan involontariamente ottiene circa 11,1 miliardi di metri cubi di acqua ogni anno, che è sei volte la quota del Messico nell'ambito del relativo trattato dell'acqua con gli Stati Uniti! Inoltre, le nostre abitudini alimentari, sostiene Brahm

Asia: la guerra dell'acqua

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Le battaglie del passato sono state combattute per la terra. Oggi si combattono per l'energia. E domani? Quelle del futuro si svolgeranno sul tema dell'acqua. In nessun altro luogo se non in Asia questo è un aspetto più che reale! Anche se ha in casa più della metà della popolazione umana, la massa continentale asiatica ha meno acqua fresca rispetto a qualsiasi altro continente che l'Antartide, con la sua disponibilità di acqua dolce pro capite è meno della metà della media mondiale. Per inciso, l' Asia utilizza acqua quasi il doppio pro capite dell''America Latina, che ha potenzialmente la più alta disponibilità di acqua nel mondo. Brahma Chellaney è un professore di studi strategici presso il Centre for Policy Research di  New Delhi , e si occupa da tempo della Water and Security (sicurezza dell'acqua). Secondo Chellaney il nuovo campo di battaglia per il possesso dell'acqua è l'Asia, dove l'ascesa della classe media, insieme con l&

Mount Merapi: un gigante in permanente stato di risveglio

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Una c atastrofe naturale minaccia nuovamente l'Indonesia. Questa volta, un vulcano attivo nell'isola di Java - l'isola più densamente popolata del paese  - mostra segni di nervosismo che potrebbe rivelarsi fatale per la popolazione che vive nei pressi di Mount Merapi, un gigante in permanente stato di risveglio. Le autorità, dopo un rapporto dei sismologi e vulcanologi , hanno emesso un allarme codice rosso, segnalando che una eruzione è imminente , costringendo, pertanto, gli abitanti ( circa 19.000 residenti all'interno della zona di pericolo fino a 10 km dal cratere ), di andarsene, a trasferirsi in un luogo più sicuro, anche se molti si rifiutano di partire. Secondo Surono , un vulcanologo del governo, il magma è stato spinto verso l'alto a causa della crescente energia sismica e ora è solo a circa un chilometro sotto il cratere. Già nel giugno del 2006 una eruzione del vulcano ha ucciso due persone. Per non parlare poi della potente eruzione del 1

Corea del sud: la Grande Muraglia sul mare

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Martedì scorso la Corea del Sud ha completato la diga più lunga del mondo, il primo passo di un imponente progetto di bonifica finalizzato per l'industria, il turismo e l'agricoltura dal 2020. Lunga 33,9 km (21 miglia) la diga Saemangeum racchiude 401 chilometri quadrati (160 miglia quadrate) di acqua di mare e distese fangose delle maree, circa due terzi delle dimensioni di Seoul . Prima di questa, la diga più grande del mondo era quella dello Zuiderzee nei Paesi Bassi, completata nel 1933 " Saemangeum è il progetto di ingegneria più grande di sempre in questo paese e cambierà il panorama del paese", ha detto il presidente Lee Myung-Bak all'inaugurazione televisiva. Il presidente chiama la struttura " la Grande Muraglia sul mare ", sostenendo che sarà la strada economica per la Corea del Sud nel  raggiungere il mondo al di là di Nord-est asiatico. Il progetto, iniziato quasi due decenni fa, è costato sinora al governo di Seoul circa 2,6 miliar

Rallentare il riscaldamento globale con cemento prodotto dai chicchi di riso

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Gli scienziati stanno cercando di affrontare il riscaldamento globale creando un nuovo tipo di cemento ecologico utilizzando materiali di scarto come la cenere di pula di riso. Ridurre le emissioni prodotte dalla polvere del cemento, che contribuiscono del 5 per cento sulle emissioni globali, potrebbe significare fare una grande differenza per il cambiamento climatico.  Ancora oggi, il cemento più comunemente utilizzato e di tipo Portland (così chiamato per la sua somiglianza con la pietra locale nel Dorset) , che è il maggior materiale da costruzione in tutto il mondo. Esso deriva da una formula che è stata utilizzata dagli antichi romani. La produzione di cemento Portland non solo è un processo che consuma molta energia, ma è anche un forte contributore all’emissione di gas serra. Si calcola che per produrre una tonnellata di cemento si emette circa una tonnellata di CO 2 nell’atmosfera, con minori quantità di NOx ( ossido di az