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Sudan: Darfur, una storia d'infinite violenze

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Dopo la cacciata di al-Bashir l'11 aprile, il trasferimento di potere è in bilico ma la rivoluzione del Sudan rimane solida.  Migliaia di manifestanti hanno continuato il loro sit-in presso il quartier generale militare nella capitale sudanese di Khartoum, infaticabili nella loro richiesta di un trasferimento alla leadership civile. Con la rimozione di al-Bashir, un consiglio militare transitorio, contenente i resti del suo regime genocida, ha guidato il paese. Per cinque settimane il consiglio è stato in trattative con gruppi di opposizione politica per aumentare il ruolo civile nella transizione, ma nonostante le promesse di nominare un primo ministro e un gabinetto civile, le due parti sembrano rischiare un impasse. Organizzati, diffusi e affamati di un vero cambiamento, i manifestanti sono risoluti nelle loro richieste di un passaggio totale al dominio civile e ai progressi tangibili verso la democrazia. Il Sudan è un vasto paese di circa 2,5 milioni di km2 che lo rend

L'amuleto della libertà 2 - racconto sul web

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PARTE PRECEDENTE Ogni metà di giugno, in occasione del consueto "incontro d'estate", il castello si rianima più di quanto accade nel corso dell' "incontro d'inverno" che si svolge tra dicembre e gennaio, durante le feste natalizie. Per buona parte degli studenti, ma sicuramente per quasi tutti i giovani del mondo, l’estate è il periodo dell'anno più indicato per stare assieme e divertirsi, standosene beatamente a conversare all'aria aperta. La sessione estiva, che supera di una ventina di giorni quella invernale, sembra riesca a spronare gli studenti che da qualche giorno stanno affluendo al castello, a partecipare più convintamente alla vacanza studio. Normalmente, questa festosa forma di aggregazione é sintomatica del potere dell'amicizia e del rispetto verso il prossimo, finendo quindi con il fortificare i buoni propositi racchiusi nelle loro rigogliose menti.       Quel giorno l'aula magna era gremita. Tra i ragazzi se

Stand up Africa: Repubblica Democratica del Congo

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Iniziamo oggi una serie di post sul grande problema che rappresenta il continente africano, sulla ingiustizia di un mondo più progredito che pensa ai fatti suoi, sulla violenza perpetrata ai danni di giovani, donne e bambini la cui colpa è quella d'essere nati in Africa. Perciò, Stand up Africa , che il futuro è tutto tuo.    Un rapporto delle Nazioni Unite avverte che nella Repubblica Democratica del Congo, il traffico di avorio, oro e legname del valore di oltre un miliardo di dollari l'anno, sta alimentando la guerra e finanzia decine di gruppi ribelli. Gruppi criminali militarizzati con collegamenti transnazionali sono coinvolti nel contrabbando su larga scala di un business di oltre 1,3 miliardi di dollari ogni anno, dice il Programma per l'Ambiente delle Nazioni Unite (UNEP) . Le entrate finanziare accontentano almeno 25 gruppi armati, secondo alcune stime anche 49,  che sempre più alimentano il conflitto nella regione devastata dalla guerra. Il contr

Africa: perchè i potenti del mondo arrivano sempre in ritardo?

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E' l'Africa il problema del mondo. Se non si risolve una volta per tutte il problema africano ci saranno sempre grosse complicazioni a livello internazionale. Risolviamo il problema Africa e vivremo tutti più tranquilli. Tutti abbiamo visto come la Siria, nell'arco di soli tre anni, è diventata un quadro vivente della più grande tragedia umanitaria del nostro tempo. Scontri tra ribelli, attacchi chimici, crisi di rifugiati e dispotismo nel paese colpito dalla guerra civile sono fatti che sono stati ben documentati dai mass media. Eppure, il mondo non è stato in grado di fare qualcosa di significativo per aiutare la  popolazione colpita. Gran parte di essa ora vaga per le strade e le baraccopoli delle nazioni confinanti per necessità di cibo, acqua e vestiti.  Poi, si è lasciato crescere indisturbato la Stato islamico dell'Isis, che ora sta seminando terrore coi suoi lupi solitari anche fuori dai confini nei quali sta operando.  La nostra inclinazione naturale

La sfrenata vita moderna ci porta a consumare...

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La vita moderna ci porta a consumare abbondanti risorse, che non sono solo quelle in campo alimentare, da sempre sfruttate per soddisfare le esigenze di cibo della popolazione mondiale. Bensì, altre risorse, che sono proprio l'emblema della vita attuale e che soddisfano in massima parte, più che le nostre esigenze di cibo, la nostra vanità. L'utilizzo sfrenato di alcuni minerali  per fini tecnologici ci porterà ben presto a dover considerare, che so il  neodimio o il lantanio  alla stregua del leggendario oricalco , metallo rossastro  più prezioso dopo l'oro, del quale 2500 anni fa ne parlò il filosofo Platone, nel parlare d'Atlantide nel dialogo "Crizia".

L'altalena a sorpresa delle economie mondiali

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Finalmente dopo un anno e mezzo di recessione l'Europa torna a crescere, non l'Italia, purtroppo, che continua a cedere posizioni e scivola al 49esimo posto avendo davanti perfino  le Barbados. Tra le economie dei Brics , la Cina è al 29/o posto, il Sudafrica al 53/o davanti al Brasile (56), l'India (60) e la Russia (64). Solo la Russia migliora la sua classifica, salendo tre posti, mentre il Brasile scende di otto posti Ci sono però alcuni Paesi che a colpi di PIL crescono da fare invidia, del 10% l'anno, come la Sierra Leone con un Prodotto Interno Lordo al 18,2 %, seguito da Mongolia, Niger, Panama, Costa d'Avorio e poi Burkina Faso, Papa Nuova Guinea, Etiopia, Laos, Uzbekistan .   Eccelle la quota africana così come nella classifica 2013 si aggiungono il Sud Sudan con un PIL al 32%, Libia, Paraguay, Timor Est, Irak, Mozambico, Congo e Ciad. Paesi travagliati da miserie e guerre che però hanno almeno una risorsa da cui partire o ripartire. Una è il petrolio,

Deformità e strane morti di bestiame dovute all'uranio in Mongolia

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Ancora una volta l'AREVA,  la multinazionale mineraria di uranio con sede in Francia, entra prepotentemente alla ribalta con questioni tutt'altro che edificanti. Un deposito di uranio, indispensabile per l'industria nucleare, sta provocando strane morti e deformità di un certo numero di giovane bestiame nel distretto di Dornogobi (East Gobi) provincia della Mongolia.  Lo riferiscono i  i media locali. Pastori che vivono a pochi chilometri dal luogo di esplorazione dicono che i loro agnelli, capre e cammelli hanno partorito neonati deformi. In alcuni casi, i neonati erano ciechi o senza pelo, in altri, le deformità erano più estreme. Ci sono state segnalazioni di un agnello con due teste, un altro senza mascella inferiore, e caprette e cammelli con arti mancanti o striminziti. Un pastore di nome Norsuren, che vive a circa quattro miglia dal campo minerario, ha perso 22 vitelli, agnelli e capre. Tanti "che ha smesso di contarli", ha detto Aldarmaa, un att