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Alta velocità ferroviaria: debutta la linea Pechino - Shanghai

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Nel   90° anniversario del Partito comunista cinese verrà inaugurata domani la linea ferroviaria  ad alta velocità,  realizzata interamente con tecnologia cinese, tra le due città più importanti della Cina:  Pechino e Shanghai   (1.380 km).                         Nonostante l'inchiesta che ha portato alla luce una fucina di corruzione inducendo il ministro delle ferrovie  Liu Zhijun  a dimettersi (a lui si attribuisce di aver presumibilmente assunto più di 800 milioni di yuan in tangenti per diversi anni in materia di contratti legati alla rete ferroviaria ad alta velocità per tutta la Cina) la Cina crede molto nella ferrovia. Per questo ha investito molto nell'alta velocità, che si estendeva a 8.358 km alla fine del 2010, ma che prevede di superare i 13 mila chilometri entro il 2012 e i 16 mila chilometri entro il 2020.                     L' alta velocità, che per ragioni di sicurezza si attesta sui 300 km/h, farà una concorrenza spietata ai collegamenti aerei

L'uomo che vuole trovare il corpo di Bin Laden

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C'è chi non ha mai neanche creduto alla sua esistenza o chi ha sempre pensato che fosse un agente della CIA, chi non crede che sia stato ucciso davvero, chi trova improbabile che il suo corpo senza vita sia stato gettato in mare. Insomma, sembra che la storia dell'uccisione di Bin Laden, dal cui corpo, secondo la versione ufficiale, è stata verificata l'identità tramite il DNA, poi chiuso in un borsone protetto a cui ha fatto seguito un funerale musulmano su una portaerei americana ed infine l'inabissamento del corpo nel nord del Mare Arabico... sembra che la storia così come si racconta, si diceva, non abbia convinto nessuno e che sia stata costruita ad arte per eccitare le fantasie dei complottisti, di quelli che credono che l'11 Settembre sia stata opera dei servizi segreti americani. Stavolta però, uno di loro, il 59enne Bill Warren, con la vicenda ancora fresca di informazioni, ha deciso di voler andare più a fondo sulla strana morte di Bin Laden. Si tratta d

Sudan: mentre arrivano i Caschi blu il padre padrone al-Bashir va a Pechino

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Finalmente è arrivata l' urgente risposta internazionale alla questione del sud sudan che attendevamo sin dall0 scorso post ! A poche ore dall'approvazione da parte del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di dispiegare una forza peacekeeper con 4.200 caschi blu nella regione di confine contestato di Abyei, dove la ricchezza del petrolio è alla base del conflitto tra Nord e Sud Sudan, e dove tra pochi giorni (il 9 luglio) i due contendenti si separeranno, come  deciso da un referendum popolare... il padre padrone del Sudan Omar al-Bashir, su cui spicca un mandato di cattura della Corte penale internazionale (CPI) dell'Aia, per i presunti crimini di guerra e crimini contro l'umanità nella regione sudanese del Darfur, è corso a Pechino con un giorno di ritardo, per ricevere istruzioni sul da farsi. Il Nord e il Sud Sudan rivendicano entrambi la regione di Abyei a causa delle sue risorse naturali. La Cina rimane il principale investitore in ricerca petrolifera e

Arriva 2011 MD, il sassolino spaziale che sfiora la Terra

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Peccato per gli appassionati di queste osservazioni celesti, ma il pezzo di roccia cosmica, grande quanto due autobus in fila, passerà sull'Australia alle 11:00 pm (ore  19) e sarà visibile, in Sud Africa, in Nuova Zelanda e forse in Australia. L'avvincente scoperta di questo vagabondo dello spazio risale a pochi giorni fa, grazie ai potenti telescopi puntati sull'universo dal deserto del Nuovo Messico, alla ricerca di tutti quei corpi celesti che rischiano un impatto con la Terra. Con la dovuta eccitazione, formule matematiche e traiettorie alla mano il Centro studi della NASA ha elaborato i calcoli, concludendo  che 2011 MD passerà "ad appena" 12 mila chilometri dalla superficie terrestre, più vicino dei satelliti che orbitano intorno alla Terra. C'è stato un altro asteroide , lo scorso febbraio, ad avvicinarsi di più alla Terra. Ad appena 5.500 chilometri e anche in quell'occasione non è accaduto nulla, ha detto Fred Watson della  Australian Astr

Congo: la fuga violenta degli stupratori

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Donne stuprate e altre violenze fisiche subite dagli abitanti di un villaggio della repubblica Democratica del Congo. Lo ha denunciato Medici senza Frontiere , dopo aver notato quante erano le persone che avevano subito violenze per farsi curare: più di 100 le vittime picchiate e stuprate in soli due giorni. Oltre 60 donne sono state violentate dai militari dell'esercito congolese fuggiti da una base militare a 10 chilometri (sei miglia) da Fizi. Lungo il loro percorso, questa armata brancaleone abbandonata da tempo in mezzo al deserto e formata da reggimenti diversi, compresi gruppi locali armati, è sospettata di aver violentato più di 150 donne e ragazze nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo. Il processo di integrazione nelle forze armate è iniziato dopo una guerra regionale che  ha devastato la Repubblica Democratica del Congo tra il 1998 e il 2003 e il nuovo esercito manca ancora di formazione e di disciplina. La Repubblica Democratica del C

Indiani d'America: maxi-risarcimento per lo spreco delle risorse delle loro terre

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Una tribù indiana contro l'Amministrazione di Washington. Sebbene le amministrazioni Bush e Clinton abbiano combattuto la querela, il governo degli Stati Uniti dovrà pagare agli indiani d'America 3,4 miliardi di dollari a mo' di risarcimento, dopo una lunga causa civile sulla cattiva gestione del denaro del governo sui territori indiani. Il giudice federale Thomas Hogan, ha confermato le ragioni di una pellerossa, Elouise Cobell , di 65 anni, membro della tribù dei Blackfeet del Montana, che guida da 15 anni una class action (causa collettiva) contro il Dipartimento degli Affari indiani, accusato di sprecare sistematicamente da oltre un secolo le risorse naturali di proprietà dei nativi (petrolio, minerali, legno o  pascolo...) . "L'accordo non è perfetto ," sostiene Elouise Cobell : " Non credo che compensa tutti i danni subiti, ma penso che sia giusto ed è ragionevole." Una parte dell'indennizzo andrà in borse di studio per studenti

Speranze verdi, gas e riscaldamento globale

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Mentre attualmente Italia (subito dopo il referendum che ha bocciato l'energia nucleare) e Corea del sud in un workshop stanno esaminando insieme i possibili percorsi da prendere per limitare gli effetti dell'inquinamento, mettendo in campo soluzioni che vanno ad esplorare nuove ed innovative soluzioni tecnologiche utilizzate in chimica, come i bioreattori a membrana, che mirano a minimizzare gli effetti negativi imposti dallo sviluppo delle industrie in tutto il mondo, l 'International Energy Agency (IEA) avverte che la domanda globale di gas naturale (NG) nel 2035 raggiungerà i 156.000 miliardi di metri cubi all'anno, contro i 108 miliardi di metri cubi nel 2007. La Cina sarà il più grande consumatore mondiale di questa energia e consumerà tanto gas quanto l'intera Unione Europea (UE) al tasso di oggi. Al contrario, l'estrazione mondiale di gas può costringere i prezzi ad una  maggiore domanda nei prossimi anni. Oggi la Russia consuma gas naturale q

L'isola venuta dal nulla

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Apparve come per magia davanti gli occhi di pescatori increduli. Erano le 7 e un quarto del mattino del 14 novembre 1963. A  circa 32 km dalla costa sud dell'Islanda emerse dalle acque un vulcano, che in una sola notte si trasformò in un'isola, battezzata Surtsey , l'isola di Surtur, il dio vichingo del fuoco. Un mese e mezzo dopo un'altra eruzione sottomarina fece comparire altre due piccole isole, destinate a scomparire nel giro di qualche mese. Nei primi tre, quattro anni, la trasformazione dell'isola venuta dal nulla è molto movimentata, finchè, con l'ultima vera eruzione  nell'agosto del 1966, la composizione dell'isola si stabilizza ma solo il 5 giugno dell'anno seguente si ferma definitivamente, misurando 2,7 chilometri quadrati, all'incirca due volte il Principato di Monaco. In quelle eruzioni l'energia emessa è stata pari a 250 volte la bomba atomica sganciata su Hiroshima. Con il passare del tempo sull'isola comincia la vi

Sudan: genocidio in vista per il popolo dei Nuba

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E' soprattutto Abyei, la ricchissima area  petrolifera sudanese, contesa fra Nord e Sud, la cui  secessione avverrà il 9 luglio, il punto nevralgico della questione sudanese. Gli scontri scoppiati nella zona tra le truppe sudanesi del nord e del sud stanno mettendo a ferro e fuoco il Paese e chi ne sta pagando le conseguenze più gravi è il popolo dei Nuba, che vive nella regione del Nilo Blu ma soprattutto  sui Monti Nuba, situati nel Sud Kordofan, al centro del Paese, e che copre circa 30.000 miglia quadrate, circa le dimensioni della Scozia.  Questo popolo, nonostante il tentativo storico di far parte del Sudan, è stato ampiamente messo da parte dalla società sudanese, lasciandolo fuori anche dal referendum che ha portato il Sudan meridionale a troncare il suo rapporto con il nord, che i Nuba, sono stati costretti a seguire, e che ora stanno subendo, da parte delle  milizie governative, una vera e propria pulizia etnica, una strategia di liquidazione in atto sin d

Il Mahatma Gandhi scolpito tra le rocce di Marte

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Grazie a Google Mars, il programma scientifico online con immagini dettagliate da Marte, un astronauta in poltrona dalla Terra, precisamente da Londra, l'italiano Matteo  Ianneo, mentre stava seguendo le immagini inviate dalla sonda europea Mars Express, accidentalmente ha individuato  una struttura rettangolare misteriosa sul pianeta rosso, intagliata sulle rocce, che raffigura il volto ascetico del Mahatma Gandhi, padre della nazione indiana. Sembra avere la testa rasata. Inoltre, la faccia sulla roccia ha baffi e sopracciglia, proprio come la Grande Anima indiana. Ianneo ha anche elencato le coordinate del suo ritrovamento sulla superficie marziana: 33 ° 12'29 .82 "N e 12 ° 55'51 .21" W. Così, dopo il famoso Volto che occupa un'ampia area della superficie del pianeta rosso (approssimativamente 3 km in lunghezza e 1,5 km in larghezza) , fotografato per la prima volta il 25 luglio 1976 dalla sonda spaziale Viking 1 che si trovava in orbita sul pia

Referendum, nucleare, effetto serra e il risveglio dei vulcani

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Sebbene io sia favorevole al nucleare, forse è meglio che sia andato così il referendum, anche se ciò comporterà inevitabilmente ad un aumento dei combustibili fossili, prima che le energie rinnovabili, delle quali il governo si occuperà più largamente, possano mostrare la loro piena capacità. Ma so anche che i combustibili fossil i (gas e carbone) sono gli artefici dell'effetto serra che sta ingabbiando il nostro pianeta e ciò potrebbe causare effetti disastrosi anche nel nostro paese. Inoltre, se mi metto a pensare a quello che sarebbe potuto accadere qualora qualche mostruoso evento della natura, mai così frequenti come negli ultimi tempi, prendesse di mira il Mediterraneo, un semplice lago rispetto agli oceani... beh, un brivido mi corre lungo la schiena. Allora, mi fa essere ancora più contento che il si abbia prevalso sul no , a proposito del refrendum sul nucleare. Ora facciamo un esempio: se mettiamo a bollire sul fuoco due pentole, una grande, che rappresenta l'

Perù: la vita difficile dei figli del ghiacciaio

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Ci sono luoghi nel mondo dove accadono cose così raccapriccianti che paragonarle all'inferno in Terra è niente. Questo luogo si trova sulla Cordigliera delle Ande, in Perù, sul ghiacciaio La Ananea , a 6000 metri d'altezza, nel villaggio considerato il più alto del mondo, La Rinconada , praticamente un campo profughi: 10° in estate, meno 26° d'inverno. La Rinconada in Perù significa "il cantuccio ", un luogo in cui abbondano miniere d'oro (circa 400) sepolte tra i ghiacci. La legge orale che regola questo inferno, in cui la popolazione in pochi anni ha raggiunto oltre le 30 mila unità, è una pratica antica chiamata cachorreo . Nell'ambito di questo sistema di pagamento, i minatori per 30 giorni non ricevono la paga, solo il 31esimo giorno, considerato un giorno di vacanza, hanno la possibilità di raccogliere quel po' di metallo prezioso che li renderà, se avranno fortuna, liberi. Ma il più delle volte il risultato è scarsissimo. E a

Australia: sterminio di cammellii per ridurre l'inquinamento

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E adesso c'è chi se la prende coi poveri cammelli e pare che anche gli ambientalisti siano d'accordo. Questo perchè  questi mammiferi, ereditati dagli allevamenti introdotti in Australia per aiutare i primi coloni nel 19 ° secolo, creano gravi danni all'ambiente, mangiano piante rare, distruggono piantagioni e sono portatori di malattie, tant'è che anche le popolazioni aborigene non si ribellano alla sciagurata proposta. Il suggerimento è incluso nel "Carbon Farming Initiative" , un documento di consultazione del Dipartimento del cambiamento climatico e l'efficienza energetica. L'idea, che non è nuova per gli australiani, è nata dalla Northwest Carbon di Adelaide, una società commerciale di crediti di carbonio, che ha proposto l'abbattimento di circa 1,2 milioni di cammelli selvatici che vagano nell'entroterra e nei deserti, tra cui il Simpson Desert nel Queensland. Considerato un parassita per  i danni che procura alla vegetazione, un ca